Oggi parliamo di Scarlett Thomas con…

Dopo la seguitissima Intervista con il vampiro ho sentito il bisogno di un nuovo argomento e di nuove “vittime” per le mie domande: quindi diamo il benvenuto a Trix (che ormai conosciamo) a Gwen1984 e a Vera84 che ci parleranno di una scrittrice molto particolare Scarlett Thomas.

1. Come avete
conosciuto questa scrittrice,non particolarmente famosa in Italia?
Gwen1984: Mi
sono imbattuta per caso in “Che fine ha fatto Mr Y.?” e, dopo
aver dato una letta alla quarta di copertina, ho pensato che poteva
essere una storia molto interessante. Era l’edizione economica e
l’ho comprato subito, anche se ero andata in libreria per prendere
dei testi universitari. Si può dire che è stato “amore a prima
vista”: ho continuato a leggere i libri della Thomas e sono andato
a curiosare sul suo sito ufficiale.
Vera84:Ho
per caso notato il suo libro, a livello visivo, da Feltrinelli (parlo
di Pop Co.): ho visto questa copertina così azzurra, mi ha
incuriosita, ho letto la trama e l’ho comprato.
Trix: Girovagando in libreria, il suo è stato uno dei primi volumi della Newton Compton in circolazione (o almeno il primo che ho comprato io), e il formato mini di “Che fine ha fatto Mr Y?” e il suo prezzo inesistente mi ha fatto incuriosire, e l’ho preso senza pensarci due volte.
2. Il libro che vi è piaciuto di più e quello che vi ha messo più a dura prova?e perchè?
Gwen1984: Sicuramente è stato
fondamentale “Che fine ha fatto Mr Y.?”, perché mi ha dato la
possibilità di scoprire la Thomas e il suo mondo narrativo. L’ho
letto tutto d’un fiato con la curiosità di scoprire come si
sarebbe sviluppata l’avventura di Ariel e del libro maledetto di
cui entra in possesso. Però forse ho amato di più “PopCo”, che
riesce ad affiancare ad un intreccio ben costruito diverse
riflessioni sul mondo della comunicazione e del marketing, un settore
a me caro per i miei trascorsi accademici. Invece il libro che mi ha
messo più alla prova è stato “L’isola dei segreti”: si nota
che lo stile è ancora acerbo e ne risente particolarmente la trama,
che sembra non svilupparsi a pieno. Comunque se si considera l’ordine
cronologico della stesura dei libri (e non l’ordine di
pubblicazione in Italia!), appare chiaro l’iter di crescita
stilistica dell’autrice e non è strano considerare “L’isola
dei segreti” un’opera immatura rispetto ai romanzi successivi.
Vera84: Il
libro che mi è piaciuto di più è stato Pop Co, per via della sua
trama un po’ gialla, un po’ avventurosa. E’ un ibrido tra enigmi,
caccia al tesoro ed abilità citazionali.
Quello
che mi ha messo più a dura prova è stato L’isola dei segreti: poco
legato a livello contenutistico, troppi personaggi non approfonditi
(è il dilemma del romanzo corale, come anche dei film corali: troppi
personaggi intrecciati con le loro singole vicende bisogna essere in
grado di saperli far funzionare, o quantomeno reggere, vedi Dieci
piccoli indiani della Christie) ed un plot originale ma assolutamente
non concretizzato.
Trix: Ah, “Pop Co” mi ha messo davvero a durissima prova! Io e la matematica siamo due mondi opposti, e anche se questa materia la ritroviamo quasi sempre in ogni suo racconto, che sia sotto forma di un personaggio particolarmente interessato ai numeri, o legata ad un mistero da risolvere, in Pop Co è stata decisamente troppa, per la mia mente antiscientifica! E dire che era il libro che mi ispirava di più per il colore della copertina (vedi, mai giudicare un libro dalla copertina, me lo dico sempre ma continuo a farlo). Invece il libro che mi è piaciuto di più è proprio Mr Y, il primo romanzo che ho comprato. Non amo particolarmente la fisica, ma in questa storia è mischiata alla filosofia, e anche se non sono mai stata un asso a scuola con le materie scientifiche, così impapocchiata la capivo! capivo le formule fisiche e mi intrigava il loro mischiarsi ai pensieri filosofici della protagonista. Ricapitolando: matematica, assolutamente no; fisica, la posso sopportare!


3. Che ne pensate dei temi tanto cari
all’autrice come , l’omeopatia, il vegetarismo, la cultura new age, i
libri di auto aiuto,il maltrattamento degli
animali,dell’anti-conformismo, sono adatti alle storie?o trovate
fastidioso trovarli sempre in mezzo?

Gwen1984: Secondo me ogni
scrittore/artista in generale inserisce nelle proprie creazioni gli
argomenti e temi a lui più cari. La preferenza della Thomas per le
tematiche che hai citato è abbastanza manifesta in tutti i suoi i
libri e, personalmente, non mi dispiace affatto. Su alcune cose, come
la critica al maltrattamento degli animali e al conformismo, mi trovo
totalmente d’accordo e apprezzo che siano “battaglie” a cui
aderiscono i personaggi dei suoi libri. Altri temi, invece, come
l’omeopatia o la cultura new age, pur essendo lontani dal mio modo
di essere e di vivere, mi affascinano per il modo in cui lei li
tratta. Chi non ha avuto voglia di sperimentare la formula omeopatica
“magica” che Ariel scopre in “Che fine ha fatto Mr Y.?”?!
Vera84: Non
sono tematiche che mi affascinano, ma sono comunque attrattive
personali. Io non le trovo affatto fastidiose, anzi: trovo
personalizzante un romanzo che contenga in sè delle cose che
piacciano all’autore/autrice, lo trovo una sorta di aggancio
conoscitivo per capire un pochino chi sta scrivendo.
Trix: Be’, sicuramente se le storie non contenessero questi temi così “diversi” non avrebbero senso, perché la peculiarità dell’autrice sta nel raccontare le vite di ragazzi un po’ strambi, o problematici, e relazionarli a questi nuovi elementi della nostra cultura. Non trovo fastidioso il suo “moralismo”, anche se io non sono proprio una sostenitrice del vegetarianismo o ami particolarmente gli animali. Non è pesante, e introduce problemi che oggigiorno fanno sempre più parte del nostro mondo, e in questo modo magari sensibilizza anche i cinici che come me, leggono le sue storie.4. E dell’aspetto (copertine
particolari e “gommose”, pagine colorate,caratteri..ect)
che la Newon Compton Editori ha scelto per i libri della Thomas?

Gwen1984: Mi piacciono molto queste
edizioni: le trovo originali ed ironiche, un aspetto che fa parte a
pieno del modo di scrivere della Thomas. Vorrei fare anche un altro
complimento alla casa editrice Newton Compton per le corrispondenti
edizioni economiche di questi libri: sono, infatti, realmente
abbordabili per il prezzo e vengono pubblicate in un arco di tempo
accettabile.

Vera84:Assolutamente
un’ottima trovata. Il libro è un prodotto commerciale oltre che
un’opera artistica e letteraria. E’ chiaro che in un mondo
consumistico deve vendersi, come qualsiasi altra merce, e questo mi
sembra un espediente oltremodo accattivante, quantomeno per
accaparrarsi dei lettori che non conoscono ancora l’autrice.
Trix: Appunto! l’aspetto delle sue copertine mi induce sempre a giudicare un libro da esse, che, come dicevo prima, è sbagliato, almeno il 50% delle volte. diciamo che la Newton Compton sceglie sempre di pubblicare storie un pò fuori dal comune, e in un formato di layout sempre alquanto scomodo. la sua forza sono proprio le copertine, e quelle di Scarlett Thomas in particolare, ti acchiappano con la loro morbidezza e i loro colori, e quei titoli che non sono mai dritti e che non capisci mai alla prima occhiata!
5.Parliamo delle protagoniste femminili
di queste storie,Ariel (Che fine ha fatto Mr Y),Anne (L’Isola dei
segreti), Alice(Pop Co),Julie (Il giro più pazzo del mondo) ragazze
molto intelligenti ma piene di paure,di problemi nel relazionarsi con
gli altri e con il mondo, e soprattutto incapaci di gestire una storia
d’amore/amicizia.
Gwen1984: L’eroe/eroina non
perfetto facilita l’immedesimazione del lettore e risulta anche
molto più simpatico. Trovo le protagoniste della Thomas sempre
affascinanti perché, come hai giustamente sottolineato, sono donne
brillanti che, anche a causa di doti intellettuali così spiccate,
hanno difficoltà ad integrarsi. In questo caso penso che la Thomas
utilizzi personaggi “outsider” proprio per supportare quella
critica al conformismo e alla omologazione che ritroviamo in maniera
più o meno esplicita nelle sue storie. Inoltre tutte quante, alla
fine, riescono a costruire rapporti reali di amicizia e d’amore
secondo l’ottica, fortemente condivisa da parte mia, che è meglio
prediligere la qualità alla quantità.
Vera84: Personaggi
assolutamente post-moderni e contemporanei. Mi piace il modo in cui
ce le pone: dipendenti dal caffè e dal pudding perchè non possono
permettersi altro da mangiare, alle prese con ricerche accademiche e
problemi universitari piuttosto che con il lavoro in sè dell’essere
scrittrici.
Trix:Le protagoniste femminili sono comunissime ragazze di tutti i giorni, chi con problemi un po’ più problematici delle altre, chi con ossessioni non proprio ordinarie. nella loro straordinarietà sta il bello della storia. Il guardare il mondo dal punto di vista di queste ragazze che coraggiosamente o meno fanno i conti con le stranezze che sono tipiche di ogni ragazza o ragazzo della loro età. l’unica differenza è che loro non nascondono i loro problemi, al contrario del 90% della popolazione giovane di oggi.
6. Anche i personaggi maschili,
sempre un po in ombra rispetto a quelli femminili, si assomigliano
un po tutti. Vi piacciono?preferivate un altro tipo di “uomini”
per queste storie?
Che fine ha fatto Mr. Y appunti di Scarlett

Gwen1984: Hai ragione: le
protagoniste della Thomas sono così indipendenti e magnetiche che
spesso offuscano i personaggi maschili. Anche quest’ultimi
risultano interessanti ed ironici, una grande dote, ma da un
confronto a fine lettura rimangono più impresse le donne. Per ora
l’unico personaggio maschile che mi sta conquistando a pieno,
rubando la scena alla controparte femminile, è Luke de “Il giro
più pazzo del mondo”. Lo trovo tenero, simpatico, sognatore e
meravigliosamente ingenuo…e sono solo all’inizio del libro!

Vera84: Si
tratta sempre di personaggi maschili “dipendenti” dai
corrispettivi femminili. Forse c’è un po’ la voglia di rendere la
donna la vera ed assoluta protagonista, rendendo quindi l’uomo un
qualcosa di secondario, non superfluo ma comunque attaccato alla
protagonista femminile. Stiamo comunque parlando di uomini di poca o
dubbia moralità, seduttori impegnati in variegate relazioni,
fidanzati frustrati o ex religiosi. Insomma, profili caratteriali
poco attraenti, ma com’è giusto che sia se si vuole la ragazza/donna
al centro di tutto.
Trix:  I maschi non potevano che essere perfetti compagni per le ragazze! In storie come quelle che racconta la Thomas non serve il gran fico, pronto a salvare il mondo con i suoi addominali e il suo mantello azzurro. Quello che serve veramente è un uomo che sia capace di comprendere la fragilità della protagonista, senza derisioni o burle, e di aiutarla a non nasconderla, ma anzi, a conviverci.


7. Rispondete alla domanda che
avreste voluto che vi facessi ma che non vi ho fatto XD
Gwen1984: Difficilissimo 😀 sei
riuscita a coprire tutti gli aspetti rilevanti! Forse potrei
risponderti ad un’ipotetica domanda inerente a chi consiglierei i
libri della Thomas: penso che siano adatti a chi ama storie non
banali e con personaggi che, ben lontani dai gusti “mainstream”,
affrontano la vita ed il caos esistenziale dedicandosi a ciò che
amano con la giusta dose di ironia.
 
8. in conclusione , comprerete il
prossimo libro che Scarlett Thomas scriverà?
Gwen1984: Assolutamente sì 🙂 Da
quello che avevo letto sul sito ufficiale, la Thomas si sta dedicando
alla stesura di “The Seeds Collectors” e per aiutarsi nella trama
sta anche prendendo un master in botanica…sono molto curiosa! In
definitiva posso dire che continuerò a leggere i suoi libri perché,
come ha scritto un altro lettore su anobii, mi sembra di trovarmi a
parlare con una vecchia amica che non mi annoia mai.
Infine grazie a te, LadyCooman, per
avermi coinvolta in questa piacevole chiacchierata su di lei!
PopCo come è nato…

Vera84: Sì,
mi piace il modo in cui scrive, anche se i suoi romanzi di un certo
livello restano per me i primi 2 (Che fine ha fatto Mister Y? e Pop
Co). Ha uno stile altamente fluido, concreto, che attraversa
tematiche letterarie, psicanalitiche, religiose e quant’altro ma
restando comunque con i piedi ancorati per terra, senza incisi di
incompletezza narrativa o arzigogolamenti vari.
Trix: Comprarlo? non saprei, non ho ancora letto “iL NOSTRO tragico universo”. Ma sicuramente lo leggerò, è una scrittrice troppo fuori dalle righe per non leggerla!

Ringrazio ancora una volta le mie care intervistate e ovviamente voi lettori!!Se volete darci il vostro parere su questa scrittrice e sui suoi libri potete lasciare un commento qui sotto e visto che ci siete potete proporre anche l’argomento che vi piacerebbe che fosse trattato nella prossima intervista.

3 pensieri su “Oggi parliamo di Scarlett Thomas con…”

  1. Mi associo, grazie!!! E' una scrittrice che va tenuta d'occhio, assolutamente…
    Io potrei proporti un sacco di autori… tipo Gaiman, Tolkien, Paul Auster, Dumas, Bianca Pitzorno, la Rowling, la Christie, Selznick, Eco, Calvino… E questi sono solo i primi che mi sono venuti in mente :))

    1. Anche io stavo pensando a Gaiman, come scrittore mi piace un sacco ,anche se è molto conosciuto per alcune sue opere per altre lo è molto poco. Ti tengo da conto per qualche altra domandina allora 😉

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