Presi in biblioteca #3: recensione di: “Il caso dei libri scomparsi”

Siamo arrivati alla terza puntata di Presi in biblioteca: il libro di cui vi parlerò è: Il caso dei libri scomparsi  di Ian Sansom. L’idea del libro è veramente carina e mi aveva incuriosito molto, soprattutto perché sembrava molto divertente: Appena arrivato da Londra nella piccola cittadina di Tundrum, Irlanda del Nord, per ricoprire il suo primo posto come bibliotecario, il giovane Israel Armstrong scopre che in effetti il suo posto non c’è, né la biblioteca, né i libri… E questo non è che l’inizio dei suoi guai. Nel giro di poche ore infatti perde vestiti, soldi, carte di credito, e forse anche fidanzata, s’imbatte in una serie di personaggi con i quali immancabilmente entra in conflitto, viene alloggiato niente meno che nella stia dei polli di una fattoria e si ritrova incastrato al volante di un vecchio furgone arrugginito che funge da biblioteca, ma senza scaffali. Peccato però che i libri continuino a mancare: 15.000 volumi, per l’esattezza, scomparsi. Chi mai li avrà rubati? E perché? Una volta letto però è stato proprio questa voglia di voler per forza divertire il lettore a rendere troppo grotteschi i dialoghi e in generale tutto il libro. Ho trovato invece molto molto carino il pre-finale (e avrei preferito che finisse così), invece sono bastate poche pagine per rendere il finale banale 🙁 (lasciato aperto…eh certo doveva scrivere il seguito…), non avendomi entusiasmato questo non credo proprio che continuerò con gli altri. Voi l’avete letto?ultimamente sto leggendo tutti libri “niente di che” , voglio qualcosa di “bello bello” avete consigli?

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