Birthdate di Lance Rubin: la recensione

Domani esce Birthdate secondo libro di Lance Rubin sulla serie di Denton Little
Nella recensione vi do il mio parere su cosa mi è piaciuto e cosa no.

In Deathdate, Denton è sopravvissuto alla sua data di morte, in Birthdate cercherà di non rovinare tutto facendosi uccidere, o peggio, dal governo e dalla polizia.
La vita, dopo gli eventi del primo libro, non è come quella che si era aspettato, è vivo ma non può più uscire di casa, avere contatti con la sua famiglia o con i suoi amici tranne con il misterioso personaggio che ha incontrato nelle ultime pagine della storia precedente. Vi ricordate chi è?
La mamma biologica di Denton, che tutti credevano morta, ma che è sopravvissuta alla sua data di morte. Lei gli spiegherà come hanno fatto a non morire e che, ora, un’organizzazione conta su di lui per far capire a tutti quanto sia sbagliato conoscere il giorno in cui si morirà. Al ragazzo, però, interessa solo riuscire a salvare Paolo, il suo migliore amico, a cui resta pochissimo da vivere.

Il libro è ricco di avventura: fughe, rapimenti, salvataggi dell’ultimo secondo e di umorismo con la totale assurdità del personaggio di Paolo e il sarcasmo di Denton, ma di poco altro.
Non si ci affeziona ne si prova empatia per i personaggi (Mi spiegate l’utilità di Veronica?), non c’è un chiaro background sull’ambientazione della storia e sulla decisione di inserire le date di morte, oltre all’ovvio voler sfruttare la cosa per guadagnarci, per molto tempo non capiamo esattamente cosa comporta, al livello di mortalità,  essere sopravvissuto, rimaniamo sempre sul superficiale, anche nel finale.

E’ una lettura piacevole sul momento ma di cui ci si dimentica presto. 

È buffo che non ricordiamo il giorno in cui siamo nati.
È un momento cruciale, l’inizio della nostra vita, ma per sapere cos’è successo dobbiamo affidarci a fotografie e racconti altrui. Insomma, in un certo senso entrare nel mondo è un po’ come prendersi una sbornia colossale.



Commentate facendomi sapere quali sono le vostre aspettative, se avete intenzione di leggerlo e se vorreste conoscere la vostra data di morte, come accade nel libro.


Smetto quando voglio Masterclass: il fumetto

Avete visto Smetto Quando Voglio? Dal 30 Gennaio, in edicola uscirà il 

fumetto: Smetto Quando Voglio Masterclass

(allegato alla Gazzetta dello Sport). Scritto da Roberto Recchioni (di: Dylan Dog e Orfani) con la collaborazione, per i testi, di Giacomo Bevilacqua (di: Il suono del mondo a memoria e A Panda piace), che è anche l’autore dei disegni. Saranno 40 pagine a colori al prezzo di 2,50 euro. La cosa spettacolare è che potrete scegliere tra 4 diverse copertine, ognuna disegnata da un diverso fumettista: Recchioni, Bevilacqua, Torti e Zerocalcare.
Indovinate quale sceglierò 😉



smetto quando voglio tavola fumettoIn Smetto Quando Voglio Masterclass (il 2 febbraio esce il film), seguito della geniale serie sui ricercatori universitari che si mettono a fabbricare droghe legali (diretta da Sydney Sibilia) l’ispettore di polizia Paola Coletti chiede a Zinni di ricreare la banda in modo da farsi aiutare a fermare il dilagare delle smart drugs. In questa nuova avventura i protagonisti riporteranno in Italia tanti cervelli in fuga scappati all’estero, affronteranno nemici sempre più spietati e dovranno sopravvivere a inseguimenti, esplosioni e assalti, senza perdere il sorriso.

Io sto già ridendo. Mentre aspettiamo l’uscita, gli autori ci regalano una tavola del fumetto e alcune delle cover.

Vi piacciono i disegni? Siete curiosi? Che ne pensate del film?
copertina smetto quando voglio Zerocalcare 
copertina recchioni smetto quando voglio


 

Recensione: Harry Potter e la maledizione dell’erede

Buon giorno Potterhead!!!

Siete pronti per una chiacchierata sulla tanto criticata ottava storia di HP: Harry Potter e la maledizione dell’erede?

Iniziamo. Per prima cosa voglio dirvi che non l’ho trovato orribile come si sentiva dire ovunque, ma neanche bellissimo come gli altri della saga. Più che paragonarlo ai precedenti volumi il confronto verrebbe meglio con una delle tante fan fiction che si trovano nel web, perchè il libro sembra proprio quello: una fan fiction di media bellezza (ai miei tempi ne ho lette di splendide).
Sono riuscita miracolosamente ad evitare ogni sorta di sploiler, senza essermi dovuta chiudere in casa e scollegata da internet, quindi la trama è stata tutta una sorpresa, perché diciamolo il retro copertina non ci svela quasi nulla.
Vi do qualche indizio in più: Harry Potter e la maledizione dell’erede inizia proprio sul binario 9 e ¾, dove si era concluso: Harry Potter e i doni della morte, con Harry, Ginny, Ron e Hermione, ormai adulti, che hanno accompagnato i figli sul binario per partire verso Hogwarts (Teddy che fine ha fatto??). E’ il primo anno di Albus Potter, che ha paura di finire in Serpeverde. Harry cerca di tranquillizzarlo, anche se i rapporti tra padre e figlio non sono dei migliori, i due non riescono a comunicare senza cadere in incomprensioni. E’ proprio questa incapacità di capirsi che darà il via ad un evento che potrà cambiare il passato e il futuro, perché non tutto il male è stato sconfitto.
Nel libro troviamo i temi fondamentali di cui la Rowling ci ha narrato nelle altre storie ( piccola precisazione: il copione è scritto da Jack Thorne basato su un idea di zia Jo): l’amicizia e l’amore, il rendersi conto delle proprie azioni, di agire sempre con purezza, la possibilità di sbagliare e di imparare da ciò e fare quello che si può per rimediare, il sentirsi inadeguato e fuori posto.
La scelta di usare il testo teatrale così come era, ha reso per me, la lettura meno coinvolgente (la scena dove si rivede la morte di Lily e James dovrebbe essere molto commovente, invece nulla, c’è poca Hogwarts e Neville viene solo citato, anche se è a scuola, la McGranitt e Ginny hanno perso il loro carattere da combattenti, e dov’è Hagrid?) leggere FINE PRIMO TEMPO mi ha fatto storcere il naso, interrompe troppo la narrazione, di sicuro vederlo recitato è tutta un altra cosa. 
Non vi parlo di quando ho letto: Tassofrasso e il Salice schiaffeggiante, mi devo ancora riprendere, e in più sembravo stupida cercando di capire se un personaggio era nuovo o semplicemente stavano usando il nome inglese 🙁 

Di qui in avanti ci saranno spoiler, quindi se non vi volete rovinare la sorpresa aspettate di aver letto il libro.

Rispondiamo alla domanda perchè sembra una ff?

Perché viene ritrovata una giratempo, perchè Albus e Scorpius scherzano sul naso di Voldemort, perchè Scorpius chiama il signore oscuro Voldy, perché si rivede Piton, ed è un grande eroe, e soprattutto perchè Voldemort, non si sa come, fa un figlio con Bellatrix. Non che le cose in se siano brutte, ma sembra che Jack Thorne si sia fatto un giretto sulle pagine  della saga, abbia visto tutte le immagini e meme che girano e da questi abbia preso tutte le idee che pensava potessero far felici i fan e le abbia unite. Dimenticavo che c’è una frase appositamente scritta per i fan della Dramione XD (non so se ridere o piangere).

L’idea di un figlio di Voldemort non mi è dispiaciuta, ma sono rimasta un po’ perplessa sul come e quando lo abbiano fatto e del perchè nessuno si è accorto che Bellatrix era incinta, non si incastra proprio bene con il settimo libro.
Tra le cose che mi sono piaciute c’è sicuramente l’amicizia tra Albus e Scorpius, il figlio di Draco Malfoy, un personaggio adorabile, intelligente e coraggioso, che smentisce i pregiudizi sulle case e ci fa capire che non tutti i Serpeverde sono dei “bastardi senza cuore”. 

La storia, poi, ha un ritmo veloce e, nella prima parte, riesce ad appassionare ed ad incuriosire, ci sono battute e scenette divertenti (tipo leggere di Harry e Ron a dieta), il problema è il finale troppo frettoloso. 

Spettacolare e geniale la signora del carrello.

A lettura finita, ti rendi conto che le cose che non vanno sono molte, ma che l’insieme si legge piacevolmente.


Lo avete già letto? Che ne pensate? Sfogatevi nei commenti 😉

Nuove serie tv tratte dai libri: Dirk Gently’s Holistic Detective Agency

Oggi vi propongo un post dedicato all’accoppiata libri/serie tv con Dirk Gently’s Holistic Detective Agency, che uscirà il 22 ottobre.
L’autore dei libri è: Douglas Adams, famosissimo scrittore di fantascienza, ricordato per la trilogia in cinque parti di: Guida galattica per gli autostoppisti e per aver scritto delle sceneggiature per la sedicesima e la diciassettesima stagione di: Doctor Who ( e anche un libro). Meno conosciuta è la saga con protagonista Dirk Gently, composta da: Dirk Gently. Agenzia di investigazione olistica, La lunga oscura pausa caffè dell’anima e Il salmone del dubbio. Io ho letto gli ultimi due, in ordine contrario  -_- , non sapendo, ancora, che facevano parte dello stesso ciclo. Ovviamente, prima della visione, rimedierò leggendo il primo e rileggendo gli altri due. 

La serie sarà prodotta da BBC America e sceneggiata da Max Landis.


Gently, interpretato da Samuel Barnett, è un investigatore perennemente al verde convinto che tutte le cose siano interconnesse tra loro e che prendere le impronte e cercare indizi sono perdite di tempo, la soluzione del problema va cercata nel “disegno” e nello “schema globale” delle cose. 

La sua specialità sono i casi di gatti scomparsi, ma non può dire di no ad un caso di omicidio, soprattutto se l’accusato è il suo vecchio amico Richard MacDuff. Da qui partirà un’avventura surreale e molto divertente. A fare da spalla al protagonista c’è Todd (interpretato da Frodo ops…intendevo Elijah Wood). 

Siete curiosi? Ecco il trailer:

Fatemi sapere se avete letto i libri, se vedrete la serie e quali tra quelle nuove state aspettando.

Sherlock Holmes una volta ha detto che, eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la risposta. A me, però, non piace eliminare l’impossibile.