Recensione: Shadowhunters. Città di Vetro di Cassandra Clare

Sono arrivata a leggere il terzo volume della saga della Clare: Città di Vetro e devo dire che mi è piaciuto parecchio. Vi avverto: darò delle informazioni sui due libri precedenti, quindi se non li avete letti evitate la recensione, ma come al solito, niente spoiler su questo volume

Alla fine di Città di Cenere la situazione è questa: Valentine è riuscito ad ottenere la Spada Mortale ed è di nuovo in fuga, Simon è diventato un super-vampiro a cui la luce solare non fa niente, Clary ha scoperto di essere in grado di creare nuove rune. In Città di Vetro, la ragazza decide di cercare il Libro Grigio, un oggetto magico potentissimo, in grado di far svegliare sua madre dal coma che si era procurata per tenersi al sicuro da Valentine. Per fare questo dovrà andare a Idris. Così la narrazione abbandona “il nostro mondo” per portare i protagonisti ad Alicante, la città di vetro, dove il Conclave sta pensando a come affrontare Valentine, che è alla ricerca dello Specchio Mortale.

La lettura è stata appassionante, la Clare ha la grande capacità di scrivere un libro di 500 pagine, senza perdersi in elementi inutili, senza annoiare e mantenendo sempre all’erta la mente del lettore con piccoli indizi, fatto che mi piace molto. Infatti, molti dei colpi di scena sono di quelli a cui  pagina dopo pagina, ipotesi sbagliata dopo ipotesi sbagliata, chi legge riesce ad arrivarci anche da solo, e scoprire di aver ragione è una grande soddisfazione, rende la lettura una sfida. Altri, però, sono classici, e mi hanno lasciato, piacevolmente, stupita.

Inoltre, ci sono tante scene divertenti e ironiche, soprattutto quando parla Simon.
Per quanto riguarda i personaggi, iniziamo parlando di Clare, come protagonista non è proprio da buttare, ha le sue belle uscite, ma mi piacerebbe vederla più attiva, tranne quando usa le rune e quando fa il suo bel discorso, parte che adoro e trovo che dia un tocco in più alla saga, rimane sempre un po in disparte ad aspettare che qualcuno se la fili e la metta al corrente delle cose, o, in alternativa, la salvi da qualche pericolo. Quindi, uno: qualcuno gli dia una spada angelica e gli spieghi come usarla, non è perché non ha un addestramento completo allora non può fare nulla, due: dopo ciò, legategli o stilo alla manina, non è possibile che se lo perda ogni due secondi.
Tra gli altri, mi piacciono molto Simon, Luke, che in questo capitolo ha più spazio, e Magnus, la Clare è stata brava ad insinuare il dubbio su questo personaggio.
Mi è piaciuto, credo che sia il più carino dei tre, e sono curiosa di sapere cosa si sarà inventata, la scrittrice, per gli altri libri, visto che questo sembra molto conclusivo.

Lasciatemi le vostre impressioni, curiosità e perplessità, così ne parliamo insieme.


8 pensieri su “Recensione: Shadowhunters. Città di Vetro di Cassandra Clare”

  1. come dicevo su fb (sono Gocce di memoria :P) io sono ancora a città di cenere!
    io ho odiato Clary per questo motivo: non fa nulla in tutto il libro, eccetto nelle pagine finali. Non mi è andato giù sia il giocare con i sentimenti di Simon ( lo so che non lo fa apposta, ma accontentarsi di quel povero ragazzo quando non può avere Jace è ingiusto è.é) sia il fatto che Simon brilla come Edward Cullen -_- del resto, l'ho amato!
    Le battute che si scambiano Jace e Simon sono fenomenali 😀

    1. Si quando fanno gli indecisi alla: mi piuaci ma non posso , come soffro fregiamocene, non possiamo, li vorrei prendere a schiaffi XD
      Si le battutine che si scambiano sono molto divertenti^^

    1. Si avevo letto che lo dicevi in un post e sono di quest'idea anche io ma leggerò comunque i seguiti per vedere che succederà 😉
      e poi mi butto sull'altra trilogia e sui racconti di Magnus =)

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