Recensione della serie tv: Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo

La serie tv basata sui libri di Percy Jackson è stata rinnovata per una nuova stagione, ed ecco la recensione della prima.

Recensione serie tv su Percy Jackson e gli dei dell'olimpo basata sui libri di Rick Riordan

Il mio parere da grande lettrice ed estimatrice dei romanzi di Rick Riordan è che non hanno fatto per nulla un buon lavoro, le aspettative erano alte vista la partecipazione dello scrittore nel progetto, ma il prodotto che ne è risultato è per degli aspetti significativi molto diverso dai romanzi. I cambiamenti puramente fisici (l’etnia diversa di Grover e Annabeth, il suo colore di capelli del fatto che di aspetto Percy è praticamente Will Solace) dei protagonisti non sono così rilevanti per la storia e la maggiore inclusione è apprezzabile quindi non mi dilungherò su questo.

Quello che è mancato alla serie, che ho trovato molto grave, è la caratterizzazione dei personaggi (hanno fatto un buon lavoro solo su Grover). Percy è completamente appiattito, è diventato il classico bravo bambino senza troppa personalità ma TANTO BUONO che piace alla Disney (allo stesso modo in cui erano già riusciti a rovinare il personaggio di Artemis Fowl).
Ovviamente è apprezzabile e più realistico che Percy prenda consapevolezza di se e del suo ruolo pian piano, e che la serie punti tutto sull’amicizia, ma gli autori non avrebbero dovuto dimenticarsi gli altri aspetti significativi del personaggio. Dov’è finita tutta l’ironia e la scaltrezza del protagonista? E perché Annabeth è diventata solo una ragazzina scontrosa e insignificante?

Un elemento chiave che ci si aspetta quando si parla di Percy Jackson è la mitologia, le interessanti, buffe, terribili e atroci storie sulle divinità greche e anche qui la serie si stacca dalle origini e da veramente poca rilevanza alla questione.

La tensione narrativa, che faceva divorare i libri, si è persa, ridotta ai tre ragazzi che ogni volta che accade qualcosa, sanno subito come risolverla e fanno partire lo spiegone. NOIOSO!

Percy Jackson, Annabeth, Grover e Ares nella serie tv di Percy Jackson tratta dai libri di Rick Riordan

Ovviamente ricreare lo stile di narrazione dei romanzi non era semplice, ma neanche tanto complesso, si poteva optare per Percy come narratore fuori campo (stile J.D. di Scrubs) così da poter mantenere i suoi commenti ironici e arguti.

Un altro fattore che andrebbe migliorato è relativo al lato tecnico, gli episodi sono troppo corti per poter approfondire personaggi e situazioni, i lunghi stacchi in nero tra le scene risultano fastidiosi, così come il troppo utilizzo del buio per non sprecare eccessivo budget per la CGI. Speriamo che ciò possa essere migliorato nella prossima stagione.

Le cose belle della serie? Grover! La storia di Medusa (più moderna ed empatica), alcuni approfondimenti su eventi che nei film non c’erano, gli attori sia adulti che teen danno una buona interpretazione e il focus sul rapporto tra Percy e la mamma.

L’ultimo episodio mi ha sorpreso con una simpatica scena post credit e con Percy che per 3 minuti è stato il personaggio dei libri.

Sinceramente bastava una scrittura migliore per creare una serie più valida e coinvolgente, ma probabilmente se non avete letto la saga letteraria vi piacerà. Ok, però ora andate a leggerli!

La guarderete? Vi è piaciuta? Tutti i pareri sono graditi. Parliamone insieme nei commenti.

🍂Heartstopper 5: Recensione🍂

Heartstopper 5 recensione

Finalmente anche i lettori italiani possono leggere il volume 5 di Heartstopper di Alice Oseman, la quale ci regala un nuovo emozionante tassello nella storia di Nick e Charlie. Questa è la nostra recensione.

I ragazzi stanno crescendo, hanno già affrontato tutte le prime tappe di una relazione: la dichiarazione, il primo bacio, il primo ti amo… e ora Charlie vorrebbe portare la loro storia al livello successivo, ma Nick sarà pronto? (e lui lo è veramente?).
Inoltre il gruppo di amici dovrà affrontare il problema dell’Università, quale scegliere? Come fare a far funzionare una relazione a distanza?

Tanta carne al fuoco in questo volume e molti argomenti importanti per gli adolescenti. L’autrice affronta tutte le tematiche in modo chiaro, con delicatezza e senza pregiudizi, evidenziando anche l’importanza di affidarsi a giuste figure professionali quando si è in difficoltà, normalizzando e mostrandone i vantaggi.

I disegni, come sempre, nel loro stile ormai iconico e semplice riescono ad essere estremamente comunicativi.
Abbiamo apprezzato che Nick e Charlie in questo libro maturano molto e imparano a stare bene anche singolarmente e non solo come coppia.

Ci saranno molti momenti teneri, il s3ss0 è affrontato con sensibilità e in modo realistico per una storia teen (come spesso non accade nelle serie tv), si inserisce in modo giusto nella storia e non stona con lo stile grafico.

In più c’è un bellissimo momento tra fratelli per Charlie e Tori, molto importante per lo sviluppo di quest’ultimo personaggio e anche per la comunità queer 💜💜💜.

La storia è scorrevole e il finale dolce e perfetto.

Heartstopper è una serie che, volume dopo volume, riesce a far emozionare e comunicare tantissime cose importanti, facendo sentire tutt3 accettat3.
Ve la consigliamo tantissimo.

Non siamo pronte per la conclusione della storia ma dall’altra parte non vediamo l’ora di poterla leggere.

❓Siete in pari con le avventure di Nick e Charlie? Qual è il vostro volume preferito? A quale personaggio siete più affezionati?

Recensione: Riot. Amore e lotta di Edith Joyce

☘️Riot. Amore e lotta è il nuovo libro di Edith Joyce di cui non potevo non scrivervi la recensione perché è stata una lettura speciale e travolgente.

Tramite un’ambientazioni storica interessante ed approfondita ed una scrittura molto coinvolgente l’autrice ci racconta la vita di quattro ragazzi: Saoirse, Aidan, Cillian e Orla, che vivono nel Bogside, un quartiere di Derry nell’Irlanda del Nord (dagli anni ’60 in poi) e che devono convivere, sin da bambini, con la guerra che si svolge ad ogni angolo di strada tra irlandesi del nord e inglesi.


Riot è un romanzo di formazione per ragazzi dalle tematiche forti, che può benissimo essere apprezzato anche da un pubblico adulto.


La narrazione è scorrevole e immersiva, alterna momenti di normalità (famiglia, amicizia, problemi adolescenziali e primi amori) a scene molto crude sulla lotta per la libertà intrapresa dalla Città. Tutto scritto con grande cura e responsabilità, infatti non troverete né personaggi né relazioni tossiche.
Ci saranno momenti emotivamente intensi, ma ne varrà la pena.

Uno dei punti forti del libro sono i protagonisti, la loro caratterizzazione è realistica. Non sono degli eroi o dei personaggi perfetti, compiono scelte importanti per motivi banali e si ritrovano in circostanze molto difficili da affrontare, sbagliano e si fanno male a vicenda ma poi si ritrovano, capiscono e maturano.
Dovranno fare i conti con situazioni che capitano a tutti gli adolescenti ma in un contesto ancora più arduo. Ognuno mostrerà il suo modo di affrontare tutto ciò. Sarà molto difficile non affezionarsi a questi personaggi, anche se non sempre condivideremo le loro azioni.
Ci saranno molti momenti che spezzano il cuore ma anche qui non sono messi solo per dare un climax alla storia ma serviranno molto per l’evolversi dei ragazzi.

Ho apprezzato che la finzione scenica si unisca ad avvenimenti storici realmente accaduti (e che il libro spinga poi ad andarsi a informare di più), in quanto rende tutto molto più interessante. Anche il tocco di realismo magico e folklore che la scrittrice ha deciso di inserire funziona bene nella storia.


Un libro che mi ha conquistata per la sua scrittura magnetica, il suo approfondimento storico e i suoi personaggi e che non posso fare a meno di consigliarvi!

💚 Grazie a @salani_editore per avermi inviato la copia del libro!
Lo avete letto/leggerete? Conoscete questa parte di Storia?

Omicidio nel West End: Recensione

Qualche tempo fa ho potuto vedere in anteprima: Omicidio nel West End, un film giallo atipico e molto simpatico. Questa è la mia recensione.

Cosa può succede quando un gruppo teatrale mette in scena: Trappola per Topi uno dei famosissimi scritti di Agatha Christie? Ovviamente che ci scappi il morto.

E così iniziano le non tanto brillanti ma molto divertenti indagini dell’ispettore Stoppard e l’agente Stalker  (interpretati rispettivamente da Sam Rockwell e Saoirse Ronan), una coppia in apparenza male assortita che però saprà regalarci un’investigazione che tiene incollati allo schermo, in cui tutti i personaggi potrebbero essere sia vittime che colpevoli.

Il ritmo del film è veloce, con dei cambi sequenza originali e degli interessanti parallelismi tra lo spettacolo che gli attori teatrali stanno mettendo in scena e il film che lo spettatore sta vedendo.

Bella la fotografia, la musica e le scenografie  che ci fanno immergere completamente nella Londra degli anni 50 e nel “Mondo dello Spettacolo”.

Tanti i colpi di scena della storia, alcuni decisamente assurdi altri avvincenti.

La dicotomia tra momenti di tensione e scene molto comiche è il punto forte di questo film, che in questo modo si differenzia dai soliti gialli.

Il finale risulta inaspettato e originale, nonostante durante la visione uno dei personaggi ci dia un grosso indizio su
Trappola per topi Agatha Christiecome terminerà la storia, e così anche il colpevole, una scelta per niente scontata ma che si rivela realistica e con buone motivazioni.

Approvatissimo e molto diverte l’inserimento del personaggio di Agatha Christie.

Per alcuni aspetti mi ha ricordato Only Murders in the Building, se avete apprezzato la serie potrebbe piacervi anche questo.

Lo avete già visto? Che ne pensate? Vi piace questo genere?

 

 

 

Eccoci ancora qui: Recensione

Eccoci ancora qui - Albertalli, Becky - Silvera, Adam - Ebook - EPUB3 con Adobe DRM | IBS Vi recensisco un nuovo libro: Eccoci ancora qui di Becky Albertalli (autrice Love Simon) e Adam Silvera (che ha scritto L’ultima notte della nostra vita) seguito molto atteso di: Puo succedere anche a noi? (che potete trovare in libreria in una nuova edizione con il titolo: E se capita a noi? e con una veste grafica uguale al secondo, quanto siete contenti lettori OCD?).

Dopo il finale strappacuore e per molti lettori insoddisfacente del primo volume i nostri due protagonisti Ben e Arthur hanno una seconda occasione. Infatti dopo una lunga separazione si ritrovano di nuovo insieme a New York ma, per quanto il Destino ci metta lo zampino le cose non sono più come prima…Ora Ben sta con Mario e Arthur con Mike e sono TUTTI MOLTO FELICI! O forse no?

Per chi non lo sapesse, ho amato la prima storia con questi due ragazzi, l’avevo trovata fresca e super scorrevole, simpatico e dolce, mi aveva preso tantissimo e avevo finito il libro in un giorno, con Eccoci ancora qui non è andata proprio nello stesso modo ma comunque è stato un libro carino.

Lo stile è sempre scorrevole, si legge piacevolmente, fa fare qualche sorriso (il primo era più divertente) e c’è qualche momento MOLTO romantico, ma di nuovo meno che nel precedente. Per me è mancata un po’ della magia dell’innamorarsi a New York che era stata il punto focale di: Puo succedere anche a noi? In generale ho trovato la storia standard simile a molte altre.

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Non posso parlarvi di quello che non mi è piaciuto senza fare qualche SPOILER.
Ho accusato il troppo tempo che i personaggi passano a convincersi che sono felici con i rispettivi fidanzati per poi farsi venire i dubbi due minuti dopo (devo ammettere che è abbastanza realistico ma troppo ripetitivo per un libro). Inoltre era palese che i due lasciassero i nuovi ragazzi per tornare insieme e questo mi ha un po’ rovinato il “viaggio”. Inoltre adoravo Mario e quella vita che offriva a Ben mi sembrava un buon cambiamento.

Molto carini gli ester eggs al primo libro, le uscite tutti insieme con i vecchi amici e anche il finale, sdolcinato al punto giusto.

Il mio consiglio leggetelo perché è carino ma non aspettatevi troppo.

Che ne pensate ? Avete letto il primo o altri libri di questз autorз? Siete mai stati a New York?

🎁 Grazie alla ce Mondadori per la copia in anteprima.

Una stella senza luce di Alice Basso: Recensione

cover libro Una stella senza luce Alice BAsso

Ogni volta che esce un nuovo libro di Alice Basso per me è una grande gioia, e anche questa volta con: Una stella senza luce non sono rimasta delusa. Ecco la recensione!

Ormai Anita ha conquistato il cuore dei lettori meritandosi un posto vicino a Vani.

La ragazza è una dattilografa che ha iniziato a lavorare per rimandare un matrimonio di cui non è pienamente convinta e che nel frattempo sta scoprendo tanto su se stessa. Ah si, anche lei risolve casi d’omicidio. Al suo fianco nelle indagini c’è il suo capo Sebastiano, brillante scrittore e traduttore di gialli americani, che però deve scrivere dei racconti che sono delle schifezze per far credere di essere un vero fascista e non incappare nella censura della sua rivista. Infatti la storia è ambientata nella Torino degli anni ’30, un momento difficile per le donne e per i liberi pensatori. Questo era un breve recap (senza spoiler) di come è iniziata la storia.

Ed ecco come continua… Dopo aver imparato a conoscere i  libri gialli e aver scoperto le scrittrici di questo genere non ci resta che passare al cinema. Torino per molto tempo è stata la Capitale di questo media, e tutti i film venivano girato lì, finchè i tempi non sono cambiati e  la grande industria cinematografica si è spostata a Roma sconvolgendo le vite di molte persone, tra queste quella del famoso regista Luminari, che però ha un sogno: tornare a girare un ultimo film nella sua Torino e in qualche modo i nostri due protagonisti finiranno per essere estremamente coinvolti.

Il caso di omicidio

è atipico, anche perché succederà solo verso la metà del libro, ma risulta comunque ben ideato ed appagante.

Il contesto storico

è perfettamente  studiato, ricco di dettagli e molto interessante. É stimolante vedere come le storie dei singoli vengano influenzate dai grandi eventi. Esplorare i dietro le quinte degli anni d’oro del cinema, con le dive, i set per le vie della città, l’arrivo del sonoro è stato estremamente affascinante. Ci sono anche tante citazioni di film nascoste nelle pagine, tenete gli occhi aperti!

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I personaggi sono fantastici

Anita matura libro dopo libro facendoci vedere tutte le potenzialità che aveva ma teneva nascoste, Sebastiano è un comprimario meno brillante, ma interessante e complesso, perfetto nel duo. Alla fine del primo volume l’evolversi del rapporto tra i due (potete immaginare cosa succede) non mi aveva convinto, li vedevo bene come amici e basta, ma ora non posso fare a meno di sperare che abbiano il loro lieto fine, visto che nella storia c’è il trope  che, quando viene scritto da qualcun altro, odio di più: il “triangolo” che in questo caso è quasi un quadrato…Ma che se lo scrive lei non mi infastidisce perché gioca con gli stereotipi e con i cliché (clisce come direbbe Anita) e lo rende  divertente, fa la stessa cosa con i personaggi secondari, che nonostante seguano dei ruoli classici arricchiscono tanto la storia e fanno affezionare il lettore.

Lo stile

è ironico, brillante, scorrevole e coinvolgente.  Lo adoro!

Come nei precedenti romanzi, la scrittrice ci lascia con un colpo di scena che mette subito voglia di leggere il seguito.

Ve lo consiglio tantissimo, come tutto il resto che ha scritto.

Lo avete letto? Che ne pensate di questa scrittrice? Trovate interessante le storie che parlano di cinema?

Animali fantastici – I segreti di Silente: Recensione

Animali Fantastici - I Segreti di Silente - filmLa mia recensione in anteprima di Animali fantastici – I segreti di Silente è pronta per voi!

Il film uscirà nei cinema italiani  il 13 Aprile.

Dopo 4 anni di attesa torniamo nel mondo magico per una nuova avventura.

Grindelwald sta diventando sempre più pericoloso e se la nostra squadra di eroi non lo fermerà la guerra contro il mondo Babbano  sarà inevitabile e devastante.

Tutte le domande che vi siete fatti fino ad oggi avranno risposta

(Chi è Credence? Come riuscirà Albus Silente a combattere Grindelwald nonostante il patto di sangue? Perchè Jacob ha una bacchetta?). Alcune saranno più soddisfacenti di altre. La rivelazione su Credence, so che come me vi sarete fatti 1000 teorie strampalate, è piuttosto banale (e stiracchiata) ma apre una sottotrama interessante.

Animali fantastici visivamente è molto bello, con un atmosfera più cupa e tanti effetti speciali.

Newt, gli Snasi e Pickett sono sempre adorabili e ci sono delle nuove creature magiche molto carine (una delle quali avrà un ruolo fondamentale).

Il film alterna scena con molta azione, a parti incredibilmente  divertenti e ci sono tanti riferimenti più o meno nascosti a Harry Potter (citazioni e situazioni iconiche) e nel complesso risulta molto godibile.

La storia si concentra in modo predominante sul passato di Albus ( Jude Law è stato bravissimo ad interpretarlo), rivedremo Aberforth e ora anche chi non ha letto i libri saprà una parte della storia di Ariana, però è proprio la caratterizzazione del personaggio di Silente a non avermi convinto del tutto, in alcuni momenti gli fanno dire cose non il linea con il personaggio che conosciamo, e verso la fine c’è una scena che è solo un  fanservice (che in sala hanno apprezzato, ma che snatura la complessità del personaggio e le scelte che ha fatto).

Il passaggio da Mikkelsen a Depp nell’interpretare il villian si nota molto, sia visibilmente che nella resa del personaggio, che diventa meno eccentrico e più umano, questa normalità unita ai gesti spietati lo rende pericoloso e spaventoso.

Grandi assenti rispetto alle pellicole precedenti sono Tina (che fa solo un paio di comparsate) e Nagini, completamente sparita, fatto deludente visto il rapporto importante che si era creato con Credence e anche per lo sviluppo della sua storia personale.

Si nota anche che il film è molto conclusivo, nonostante Grindelwald non sia stato completamente sconfitto, non vengono aperte nuove trame e non ci sono colpi di scena sensazionali.

 

Siete curiosi? Lo andrete a vedere? Qual è il personaggio che vi piace di più?

Il Re delle Cicatrici: Recensione

Il re delle cicatrici - Leigh BardugoIl re delle cicatrici è il nuovo libro di Leigh Bardugo (su Nikolai) uscito da qualche giorno in italiano grazie a Mondadori.

Il libro fa parte di una dilogia, ma prima di leggerlo vi consiglio di finire gli altri libri della scrittrice, perché la storia si capisce comunque grazie a degli utili recap sparsi tra le pagine, ma se poi voleste tornare indietro e leggere gli altri vi sareste fatti dei grossi SPOILER.

Non vi dirò troppo della trama

per non svelarvi dettagli che ancora non conoscete. Nikolai è stato un Pirata ed ora è un Re. Gli eventi conclusivi dell’ultimo volume della trilogia di Tenebre ed Ossa lo hanno profondamente cambiato e gli hanno donato delle cicatrici impossibili da cancellare. La città su cui governa, con il Triunvirato Grisha, è ancora una volta sull’orlo della guerra e un nuovo (ma non tanto) mistero sta per sconvolgere le vite dei nostri protagonisti.

Ho portato avanti questa lettura con l’ansia che sarebbe successo qualcosa di orribile per poter giustificare le tremende recensioni di molti blogger oltreoceano e di quelli che lo avevano letto in inglese, ma non è stato così…

Ho trovato lo stile di scrittura di Leigh Bardugo molto migliorato rispetto a Shadow and Bone, più coinvolgente ed incisivo.

Nonostante una prima parte con poca azione,

dovuta al fatto che la scrittrice deve fare il punto della situazione e spiegarci la situazione politica di Ravka, le pagine sono risultate scorrevoli: i piani di Nikolai, il rapporto con Zoya, le battutine e i battibecchi tra i due e il nuovo mistero hanno reso piacevole la lettura.

Nikolai è presente il giusto,  rimane sempre affascinante e ironico, ma c’è anche una parte più cupa, gravata dalle responsabilità e dal regalino che gli ha fatto l’Oscuro, un cambiamento necessario per l’evolversi del personaggio che ha reso ancora più facile volergli bene.

I Grisha, compagni di azione di Alina, restano un po’ sullo sfondo e non vengono approfonditi un gran che ma la loro presenza sta bene nella storia e fa respirare quell’atmosfera da Found Family che è uno dei tropes preferiti di  noi lettrici.

Tra le vecchie conoscenze che tornano a trovarci in questo libro c’è Nina

(di Sei di Corvi) che dopo le (dis)avventure con Kaz e il resto della banda torna in scena per aiutare i Grisha che sono ancora perseguitati per il loro potere. La sua parte di storia è scollegata da quella principale  ma risulta altrettanto interessante e i riferimenti ai Corvi, scritti qua e la, fanno spuntare un grosso sorriso.

Verso la fine del libro  la narrazione diventa più veloce e succedono  tante cose sconvolgenti ma che non brillano per originalità (non è il superpotere della scrittrice).

Quella cosa che non posso dirvi perché è comunque un ENORME SPOILER, e il trucchetto alla Star Wars (e non sto parlando dello scambiarsi i vestiti con i soldati…) sono così classici che non stupiscono più e sanno un po’ di zuppa riscaldata.

Però nell’insieme la storia funziona: sono stata in pensiero per Nikolai, ho seguito con interesse Nina nella sua missione, ho visto con entusiasmo l’evolversi di Zoya e i suoi nuovi poteri e sono arrivata alla fine con la voglia di leggere il secondo libro (La legge dei lupi – che uscirà in italiano il 15/4).

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Sarà stato il sollievo per la mancanza di Alina e Mal  ma questa storia mi è piaciuta molto.

Un po’ meno di SOC ma più di molti momenti di S&B.

Concordate? Che ne pensate delle scelte fatte dalla scrittrice? Vi aspettavate qualcosa di diverso?

Parliamone nei commenti!

Il filo avvelenato di Laura Purcell: recensione

cover libro il filo avvelenato
Il filo avvelenato è il nuovo libro di Laura Purcell, pronti per la recensione?

Siamo nella Gran Bretagna della prima metà dell’Ottocento. Dove le storie di due donne si intrecceranno per creare un romanzo estremamente avvincente e dalle atmosfere un po’ gotiche, in cui sarà difficile distinguere la verità dalle bugie.

La prima protagonista è Dorothea: giovane, ricca e intelligente, molto devota e appassionata di frenologia. La seconda è Ruth: anche lei giovane e talentuosa (è in grado di cucire e ricamare splendidi abiti) ma molto povera e con un terribile destino ad attenderla.

Dovrà essere giustiziata per omicidio, ha confessato di aver ucciso usando solo ago e filo. Nella prigione dove Ruth è rinchiusa, le due ragazze si incontrano. Dorothea vuole farla redimere e anche mettere alla prova le sue teorie di frenologia. Ma più Ruth gli racconta la sua vita, e dei suoi “poteri” con l’ago più in lei sorgono nuovi dubbi, su tutta la veridicità della storia. Amarezze e tradimenti, morti sospette, crudeltà, violenza e abiti belli da morire saranno i coprotagonisti di questo coinvolgente libro.

Inizio col dirvi che Il filo avvelenato è stata una lettura scorrevolissima ed appassionante. Non ho potuto leggerlo per alcuni giorni e comunque la mia mente tornava alla storia, facendo teorie e cercando di capire se il racconto di Ruth fosse “reale” o solo un grosso bluff.

Spin the Dawn in italiano su amazon

Come spesso accade in libri del genere con due punti di vista che si alternano anche in questo inizialmente un POV era molto più interessante dell’altro, le vicende della povera sarta surclassavano  quella dell’altra donna rendendole un po’ banali, ma verso la fine le cose si fanno più avvincenti anche per lei e le due storie si cuciono bene insieme.

Tutto il romanzo risulta coinvolgente e sconvolgente.

Ruth è una protagonista con cui è facile empatizzare per tutte le cose brutte che gli succedono nella vita, ma che ogni tanto mette anche un po’ di inquietudine.

L’ambientazione, che mostra i vari contesti sociali: quello delle persone benestanti, i commercianti e i poveri, è interessante ed arricchisce il libro.

La scrittura è fluida e ricca di tensione, suspance e colpi di scena. La scrittrice riesce a far provare al lettore apprensione, irrequietezza e stupore, facendogli quasi dimenticare che è un opera di fiction.

Il finale non me lo aspettavo così, arriva veloce, crudo e spietato, ma comunque perfetto per la storia.

Lo avete letto? Vi ha conquistato? Che ne pensate di questo genere di libri?

Spin the Dawn: recensione

cover libro Spin the Dawn italiano
Spin the Dawn è il primo libro di una duologia fantasy scritta da Elizabeth Lim. Questa è la mia recensione.

Questo libro è un po’ un retelling di Mulan, un po’ Aladdin, un mix tra  Hunger Games e Project Runway, con un tocco di magia delle fiabe e dell’oscurità di demoni e fantasmi.

Ma entriamo un po’ più nei dettagli della trama…

Maia Tamarin, lavora come sarta nel negozio del padre, il suo sogno è diventare la migliore del regno, ma essendo donna dovrà rassegnarsi a sposare un buon partito. Le cose cambiano quando l’Imperatore convoca il padre della ragazza a palazzo per  dargli l’opportunità di diventare sarto imperiale. Lui non può andare perché malato ma non si dice di no all’Imperatore e quindi Maia finge di essere un ragazzo e  si reca al Palazzo d’Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina. C’è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all’incarico e le sfide che la attendono sono veramente impossibili cucire tre abiti: uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle.

Ed ora posso dirvi cosa ne penso.

Il romanzo mi è piaciuto, è scorrevole  e avvincente, il fatto che lei sia una sarta e che questo ha un gran peso nella storia, lo rende originale. Le varie quest che la ragazza dovrà affrontare si collegano bene le une alle altre, alcune sono più avventurose altre hanno il gusto di una fiaba e risultano più semplici, ma questa combinazione di tanti elementi diversi funziona bene.

Ho apprezzato protagonisti, Maia e  Edan, il  misterioso stregone di corte, sono ben caratterizzati ed è facile entrarci in sintonia. Tra i personaggi secondari c’è Lady Sarnai, la futura moglie dell’imperatore, l’ho trovata veramente odiosa ma nonostante questo sono riuscita ad apprezzarne le motivazioni che la spingono ad agire , il suo ruolo nel secondo libro è molto più importante.

Il sistema magico non è complesso, ma è adatto alla storia.
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Dopo un po’ sentire queste tre frasi:  … la risata del sole, … le lacrime della luna, … il sangue delle stelle ripetute all’infinito, diventa un po’ snervante ma capisco che era difficile trovare un altro modo per esprimere quel concetto.

La parte romance è molto carina, nonostante inizialmente si sviluppi molto in fretta (con un classico enemies to lovers) poi diventa più dolce e, durante un lungo viaggio,  abbiamo modo di affezionarci e shippare i due, che acquisiscono una buona chimica.

Una scelta nel finale risulta un po’ banale ma comunque  mette voglia di leggere il seguito, che, giubilo,  è già stato pubblicato (nonostante l’ottima trama ho trovato leggermente meno bello, forse ).

Lo avete letto? Vi è piaciuto? Che ne pensate del seguito?