Oggi vi scrivo la recensione di: L’orchestra rubata di Hitler di Silvia Montemurro. Un libro che unisce un evento storico realmente accaduto ad una storia romanzata.
Siamo a Berlino, negli anni Trenta. Elsa è la moglie perfetta di un ufficiale delle SS.
La sua vita procede tranquilla e, ignara di quello che sta veramente succedendo, fino a quando suo marito Heinrich, riceve un importante incarico segreto: prendere tutti gli strumenti musicali trovati nelle case degli ebrei e portarli a Hitler. Una sera la ragazza segue il marito “a lavoro” e lo vede trafugare un violino, molto raro e prezioso:un Guarneri del Gesù, e qui inizia un’altra storia, quella di una ragazza ebrea e del suo strumento musicale, che si andrà ad alternare all’altra. Infatti, Elsa decide di trovarla e restituirle il violino.
Il libro è stato una lettura molto interessante, perché riporta alla luce uno dei crimini meno noti perpetuati dai nazisti, ma anche per le due protagoniste, ottimamente caratterizzate, ragazze dall’infanzia simile le cui vite poi diventano estremamente diverse solo perché una è ebrea e l’altra tedesca.
Il romanzo mette in risalto la bellezza della musica, la sua capacità di comunicare e far emozionare tutti e la forza che può trasmettere.
L’orchestra rubata di Hitler è ben scritto, fluido, coinvolgente ed emozionante (sia in positivo perché fa vedere degli atti di amore e gentilezza, ma anche in negativo perché non risparmia i lettori dagli orrori dei quei momenti).
Le pagine scorrono veloci, e mostrano implicitamente anche gli eventi dai punti di vista di altri personaggi: quello di una donna che diventa supervisore in un campo di concentramento (senza inizialmente sapere la portata di quello che dovrà fare), quello di un ragazzo della resistenza, quello di un bambino ebreo felice per una barretta di cioccolato e anche di quello della persona ossessionata da una musicista e della sua musica, che poi diventerà Hitler.
Verso la fine della storia la scrittrice ci regala un finale per una delle due ragazze, forte, inaspettato e per nulla scontato.
In futuro leggerò sicuramente altro di suo.
Se vi piacciono le storie originali, con personaggi ben caratterizzati, con un background storico e ambientate in questo periodo ve lo consiglio molto.
Lo avete letto? Conoscevate Silvia Montemurro? Questa storia vi attira? Suonate qualche strumento musicale?
Aurora Burning è il secondo libro della trilogia sci-fi scritta da Amie Kaufman e Jay Kristoff. Pronti per la recensione?
Subito dopo aver preso in mano il romanzo mi sono resa conto di una cosa:
non mi ricordavo quasi nulla di quello che era successo in Aurora Rising, un bel problema che però si è risolto senza troppa fatica visto che prima dell’inizio della storia ci sono delle pagine di recap, molto chiare e precise con tutte le informazioni che serve sapere.
Senza fare spoiler, in Aurora Burning i nostri eroi sono in guai molto seri, tutte le razze che vivono nella galassia stanno rischiando di non sopravvivere e loro le devono salvare, nel frattempo sono diventati anche dei ricercati e devono fuggire da almeno tre diversi nemici che gli danno la caccia e non dimenticatevi di Auri e del suo potere…
Il romanzo si conferma essere il classico libro sci-fi per ragazzi: astronavi, viaggi tra pianeti, tante razze aliene, combattimenti e sparatorie, molto scorrevole e con tanta azione. Per questo la storia non risulta molto originale anche se ci vengono fatti scoprire degli indizi interessanti, che però verranno sviluppati nel seguito.
Aurora Burning è raccontato dai punti di vista dei vari membri dell’equipaggio, le cui voci sono abbastanza differenti e riconoscibili, sicuramente alcune sono più stimolanti, simpatiche e uniche delle altre, è facile affezionarcisi.
Come quasi sempre quando ci sono più punti di vista ogni tanto la storia passa da un personaggio all’altro nel momento meno opportuno, escludendo questo la lettura è piacevole e avvincente, anche se non riesce ad essere memorabile.
Altre cose che non mi hanno entusiasmato sono state:
l’utilizzo di parole inventate (quando nella realtà esistono già parole per descrivere quella cosa) solo per dare un tono futuristico al libro (colpa tua, vero, Kristoff?).
il finale troncatissimo che finisce nel punto cruciale della battaglia.
Concludendo, è stata una lettura carina e molto scorrevole e travolgente, che però a lettura conclusa non lascia molto. Sicuramente lo consiglio se vi piacciono le storie con molta azione e un ambientazione spaziale.
Lo avete letto? Che ne pensate? Il vostro personaggio preferito della squadra?
Di questa coppia avete letto Illuminae? Me lo consigliate?
Ho finito di leggere: Il rintocco, il terzo libro della trilogia della Falce, serie distopica, scritta da Neal Shusterman.
Breve recap dei libri precedenti: SPOILER
I romanzi sono ambientati in un mondo perfetto guidato da una IA: il Thunderhead, e nel quale la morte non esiste più, tranne nel caso in cui una Falce, per evitare il sovrappopolamento, decide di “spigolare” una persona.
Nel primo libro assisteremo all’addestramento di Citra e Rowan per diventare Falci, con conseguenze alla Hunger Games, nel secondo dopo molti altri eventi avremo un posto in prima fila sullo stermino di masse delle Grandi Falci (Citra e Rowan riescono a salvarsi) e sulle circostanze che hanno portato tutta la popolazione terrestre (tranne una persona) a entrare a far parte dei “Loschi” e quindi a non poter più comunicare con il Thunderhead.
Dopo il finale sconvolgente del secondo libro, questo inizia un po’ lentamente, perché vanno riprese le moltissime sottotrame che erano rimaste aperte dai capitoli precedenti e ci sono molti stacchi temporali, così come molti protagonisti (sia delle vecchie conoscenze sia delle new entry), ma poi succede di tutto e la storia diventa molto avvincente.
Durante la lettura vedremmo il grande piano del Thunderhead prendere forma passo dopo passo, ogni evento, frase e personaggio che incontreremo sarà fondamentale per realizzarlo. Fino alla fine non si capirà come tutti i pezzi della storia si incastreranno, ma poi succede ed è molto bello.
A rendere la storia scorrevole e ammaliante ci saranno alcuni colpi di scena, inaspettati e molto interessanti.
In generale, l’autore, ha fatto molte scelte non ovvie, e questo l’ho apprezzato moltissimo.
Come nei precedenti volumi , anche questo fa riflettere sulla società e su come le persone affrontano certe situazioni, nonostante l’ambientazione lontana dalla nostra realtà, alcuni dei temi trattati sono molto attuali ed è stato interessante ragionarci sù.
La storia d’amore, che è stata uno dei punti critici degli altri libri, qui ha (fortunatamente) una parte decisamente ridotta.
Citra e Rowan rimangono sempre protagonisti con poco spessore, mentre ho trovato più affascinanti alcuni dei personaggi “secondari”.
Il finale non è scontato, nelle conclusioni delle saghe è facile cadere nell’happy ending forzato e banale, ma qui non succede, i vari personaggi avranno una conclusione della loro storia degna e non melensa.
Sono stata molto felice di aver letto questa trilogia.
Ho sentito molte critiche su questo ultimo volume, in cui io per la maggior parte non mi sono ritrovata, a voi è piaciuto?
Il nuovo libro di Stephen King: Later è uscito in italiano. Questa è la mia recensione.
Later racchiude in se tutte le tematiche care a King: un bambino che entra in contatto con il Male e deve sconfiggerlo, una sottotrama mistery e un po’ di soprannaturale.
Jamie Conklin, il protagonista, ha un potere unico che per il suo bene deve tenere nascosto. Un giorno però dovrà usarlo per poter salvare delle vite, e la sua vita relativamente normale cambia totalmente, perché nonostante la bontà del gesto qualcosa di Malvagio lo inizia a seguire.
La storia è raccontata dal suo punto di vista e questo renderà tutto più suggestivo e il lettore sentirà subito una grande empatia con lui.
Il libro è scorrevolissimo, coinvolgente ed ipnotizzante, si potrebbe leggere anche tutto in una volta, emozionare e angosciante, una Ghost Story, nella quale a mettere paura è la realtà e le cose terribili che gli esseri umani fanno.
Un personaggio molto interessante, inizialmente inaspettato, è stato quello di Liz, una poliziotta che scopre il potere di Jamie, ha dato una grande svolta alla storia, non vi dico altro per non fare spoiler, ma tenetela d’occhio.
Anche il finale, che spesso è il punto debole dei romanzi dello scrittore, è ben realizzato, con una rivelazione inaspettata e mette voglia di un seguito.
Molto apprezzato anche il riferimento ad IT, che farà felici i fan dello scrittore. Avete capito qual è?
In conclusione, Later non è il più bel libro di King che io abbia letto ma è comunque un ottimo romanzo, magnetico ed emozionate.
Molto probabilmente, presto lo vedremo trasformato in un film o una mini serie, e non sarebbe per niente male come idea. Vi piacerebbe?
Come vi è sembrato? Quale titolo di King vorreste leggere?
Ora anche noi che non leggiamo in inglese possiamo gustarci Heartstopper 3, il terzo libro della graphic novel di Alice Oseman. Questa è la mia recensione.
Per creare Heartstopper 3 l’autrice si sarà chiesta: Come posso rendere la storia ancora più carina e romantica? Ovvio, aggiungo un viaggio a Parigi!
Quindi preparatevi a partire!
I nostri adorati protagonisti: Nick e Charlie hanno capito cosa provano l’uno per l’altro e sono pronti per affrontare la prossima sfida: dire alle loro famiglie ed amici che sono una coppia.
Nel frattempo una delle città più romantiche del mondo li attende, gli splendidi disegni delle Oseman ci porteranno sulla Torre Eiffel, ci faranno versare una lacrimuccia per La cattedrale di Notre-Dame e annusare i libri della storica libreria Shakespeare and Company per poi passeggiare tra i quadri del Louvre.
In questo libro verranno affrontate nuove tematiche tra cui il rapporto con i genitori, l’autolesionismo e i disturbi alimentari, in più conosceremo meglio la storia di altri due personaggi secondari: Ella, una ragazza trans e Tao.
Le tematiche LGBT+ vengono affrontate con grande naturalezza, e sarebbe bello arrivare ad avere un mondo così, dove tutti possano essere se stessi.
Anche in questo volume, come nei precedenti, quello che mi ha colpito è che le situazioni vengono affrontate in modo naturale e realistico, non ci sono quei colpi di scena dove tutto va a rotoli solo perché i due protagonisti non si parlano e poi fanno qualcosa di stupido che rovina tutto, ma nonostante la semplicità la storia non risulta noiosa né banale.
I disegni sono molto dolci e perfetti per la storia, estremamente espressivi e insieme ai dialoghi, brevi e divertenti, in grado di coinvolgere tantissimo il lettore.
La lettura risulta scorrevole ed emozionante, non vedo l’ora di avere il seguito.
Vi consiglio di leggerli e farli leggere e presto li potremmo anche vedere visto che Netflix sta lavorando alla serie tv (live action) <3
Fatemi sapere se lo avete letto e quale dei tre preferite. Siete emozionati per la serie?
radicalized è il nuovo libro di Cory Doctorow, disponibile da ieri in italiano. Pronti per la recensione?
radicalized contiene una raccolta di racconti con elementi fantascientifici. Anche se il sottotitolo è : quattro storie dal futuro gli argomenti trattati sono estremamente attuali, soprattutto in America (sono ambientati lì).
Si parla di razzismo ed emigrazione, del divario tra ricchezza e povertà, di assistenza sanitaria inadeguata, abusi di potere da parte della polizia, di pandemia, di tecnologia e supereroi.
Le storie sono ben scritte ed hanno uno stile scorrevole e coinvolgente: avvenimenti emozionanti, svolte inaspettate e personaggi interessanti.
Vi faranno indignare per le ingiustizie del mondo e vi porteranno a riflettere sul peso e sull’importanza delle scelte che facciamo e sulle loro conseguenze.
I racconti hanno una giusta lunghezza e riescono ad avere una loro completezza, non sono collegati gli uni agli altri ma hanno come filo conduttore una visione non rosea del futuro che potrebbe attenderci.
Ho apprezzato particolarmente il primo e l’ultimo anche se questo, a fine lettura, mi ha lasciato una grande angoscia.
Nonostante le scene cruente e i tristi avvenimenti, lo scrittore lancia anche un messaggio di speranza.
Ve lo consiglio!
Spero di leggere presto altro di Cory Doctorow, perché adoro il suo stile di scrittura e i temi che tratta.
Vi piace questo genere di libri? Lo state leggendo? Preferite i romanzi o i racconti?
Bad habits. La parola proibita è un libro young adult scritto da Flynn Meaney. Questa è la mia recensione.
Alex è un femminista super tosta che studia in una scuola cattolica, il bigottismo e le regole severe del liceo le stanno strette e decide di farsi espellere, ma niente di quello che fa è abbastanza.
Quindi decide di sconvolgere tutti mettendo in scena uno spettacolo teatrale ispirato a: I monologhi della vagina. Perché la parola vagina, spaventa tutti: gli insegnanti super religiosi, le suore, il preside e i ragazzi.
Però più va avanti con il suo piano e più la protagonista si accorge che non lo sta facendo per farsi espellere…
Bad habits è stata una lettura avvincente e scorrevole, molto divertente e capace di trattare temi molto sensibili e importanti per il pubblico adolescente a cui si rivolge, mettendo in risalto le varie facce della medaglia.
Si parlerò di sesso, ma non solo, vagine, assorbenti e stereotipi sono i coprotagonisti del libro, che non punta ad essere hot ma a far riflettere sulla consapevolezza della propria sessualità, sull’importanza di essere liberi nelle proprie scelte, sul bisogno di dare ai ragazzi una giusta educazione sessuale, sul non giudicare gli altri e sulle discriminazioni di genere.
Ci sono anche tanti i riferimenti a Harry Potter e ad altri libri e serie tv, che fanno entrare ancora più in sintonia con la protagonista.
Nonostante la storia sia raccontata solo dal punto di vista di Alex, la scrittrice crea diversi personaggi interessanti per esprimere i vari punti di vista sull’argomento e per far capire che anche la migliore delle idee non può essere presa come verità assoluta, e che il dialogo e il confronto con pensieri diversi sono necessari per crescere in modo intelligente.
Tutto questo con uno stile ironico e brillante che tiene incollati alle pagine e mette in risalto quanto siano ridicoli certi tabù sull’argomento.
Dal romanzo verrà tratta anche una serie tv, che guarderò con piacere.
Voi lo avete letto? Vi è piaciuto come sono stati trattati questi argomenti? Siete più come Alex o come la sua amica Mary Kate?
Il regno capovolto è il nuovo libro di Marie Lu. Un retelling in chiave fantasy della storia dei fratelli Mozart.
Tutti conoscerete Wolfgang Mozart ma cosa sapete di Maria Anna Mozart?
Entrambi sono stati dei bambini prodigio, con un meraviglioso talento musicale e fin dalla tenera età hanno suonato in moltissime città europee davanti a Cortigiani, Regine e Re.
Ma uno dei due viene ricordato e l’altra no. Perché?
La scrittrice ha unito episodi di vita vera di questi famosi musicisti ad un contesto fantasy: un mondo popolato da mostri, principesse, fate, orchi e castelli incantati.
Il risultato è una storia molto carina dove vengono fatti vedere tutti gli aspetti di un rapporto tra fratelli: l’amore, i litigi, l’ammirazione e la gelosia, tutti sentimenti che chi legge può capire e magari ha provato in maniera lieve.
Vengono messi in risalto gli aspetti più spietati dell’animo umano, creando dei personaggi che non risultano buoni ma veritieri.
A questo si aggiunge una critica alla società e alla diseguaglianza tra uomini e donne, in questo caso nell’ambito della musica, nel quale una ragazza non può diventare una compositrice, ma che è lo stesso anche in altri campi.
I due protagonisti sono trattati in modo storicamente corretto e questo rende Il regno capovolto molto interessante.
La musica ha un ruolo importante nella storia, ma la scrittrice non scende mai in dettagli troppo tecnici, che possono annoiare o confondere il lettore che non è dell’ambiente.
Le descrizioni sono ben fatte e lo stile è molto raffinato, anche se il libro inizialmente risulta un po’ lento, ma poi acquista più ritmo, la parte fantasy si fa più rilevante e gli avvenimenti più avvincenti.
Marie Lu è la regina dei finali agrodolci, e anche in questo caso, abbiamo una conclusione ben costruita che non risulta banale, niente vissero tutti felici e contenti ma qualcosa di più reale, e per questo anche più triste.
La regina degli scacchi è un libro di Tevis Walter, da cui è stata tratta l’acclamatissima serie tv su Netflix. Questa è la mia recensione.
Il libro era già stato pubblicato ma non si trovava più. Grazie a Mondadori da domani sarà di nuovo disponibile, in un’edizione con la cover che richiama il poster della serie.
Il titolo originale è: The Queen’s Gambit, che è un riferimento ad un tipo di apertura usata nel gioco: il Gambetto di Donna, sarebbe stato carino averlo anche nell’edizione italiana.
La storia racconta la vita di una bambina prodigio degli scacchi, orfana, di nome Beth Harmon, dai suoi otto anni ai ventidue, mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci nel tentativo di diventare un grande maestro di scacchi.
Mentre guardavo le puntate della serie ho scoperto due cose: non è tratta da una storia verama da un libro, e mi è subito venuta voglia di leggerlo, anche se avevo qualche dubbio: le partite sarebbero state interessanti anche senza vedere le mosse? (così ben realizzate graficamente nella serie) la protagonista sarebbe stata così speciale anche senza la performance magnetica di Anya Taylor-Joy?
I miei dubbi si sono rivelati infondati, la storia funziona molto bene anche come libro.
Risulta molto scorrevole ed appassionante, grazie ad un’ottima scrittura e a periodi e capitoli abbastanza brevi.
Delle partite vengono descritte le mosse iniziali, le aperture e le varianti famose, poi viene spiegato in modo meno specifico gli altri movimenti principali sulla scacchiera.
È difficile capire le mosse fatte dai giocatori? Si, ma non è così importante farlo, ciò non renderà la storia noiosa ne farà perdere l’adrenalina che si crea durante il gioco. Più che le mosse quello che viene comunicato molto bene, fino a farle provare allo stesso lettore, sono le emozioni: la gioia per un trucco ben riuscito, la paura di perdere, il panico che blocca la mente, il sollievo e la delusione.
Il personaggio di Beth è molto interessante così come vedere il delicato equilibrio tra il suo talento e la dipendenza, nonostante abbia una vita e problemi molto diversi da quelli che ha la maggior parte di chi legge, ci si affeziona subito a questa strana bambina e molte volte si proverranno dei sentimenti molto forti che per un attimo faranno dimenticare che è un personaggio di un libro.
Il finale mi è piaciuto molto, soprattutto l’ultima scena, l’autore ha scelto un ottimo momento per chiudere la storia.
Mi piacerebbe molto leggere altro di Walter.
Che ne pensate? Lo avete letto? Vi piacerebbe un seguito? Giocate a scacchi?
Anche una tazza probabilmente sarà un regalo molto gradito. Che cosa c’è di meglio dell’accoppiata divano, libro, bevanda calda?
Anche di queste ne esistono di moltissimi tipi: per esempio quelle generiche sul mondo dei libri, quelle per un libro specifico e quelle con le citazioni.
Un’altra idea da non sottovalutare sono le coperte e i plaid. Potete scegliere quelle con le maniche che evitano il congelamento dovuto al dover tirare le mani da sotto le coperte per tenere in mano il libro, qualcosa di più classico ma sempre a tema, o se volete essere molto originali ci sono quelle come quella in foto con le copertine dei libri.
Se volete qualcosa di economicamente meno impegnativo, per qualche piccolo pensierino potete scegliere un segnalibro. Non andate sul banale, però. Ecco qualche idea.