Chi è Fabio Mundadori?

Vi ricordate che abbiamo parlato di “Io sono Dorian Dum, appena dopo il crepuscolo e altri racconti” ? (se volete rinfrescarvi la memoria potete leggete https://www.libriepopcorn.it/2011/10/io-sono-dorian-dum-appena-dopo-i.html ) e che vi avevo promesso l’intervista con l’autore? finalmente è arrivato il momento di scoprire chi è Fabio Mundadori.

Per prima cosa diamo il benvenuto a Fabio su Libri&popcorn e poi iniziamo con le domande 🙂

1.Come è nata l’idea di scrivere Io sono Dorian Dum , appena dopo il crepuscolo e altri racconti ?
In realtà ogni racconto e stato scritto in occasioni e per motivi differenti, la decisione di raccoglierli in un’antologia è venuta successivamente quando in molti mi hanno fatto notare che forse meritavano di essere proposti a un editore.
2.Perché tra tanti generi proprio il noir e perché una raccolta di racconti?
Una raccolta di racconti perché molto banalmente racconti erano l’unica cosa che avevo prodotto in una veste completa dal 2006  al 2010, anno di uscita del libro. La motivazione di ciò è che attraverso i racconti posso esprimermi rapidamente e in più generi come avrai potuto notare leggendo il libro. Non di rado mi viene fatto notare che molti dei racconti di Io sono Dorian Dum potrebbero essere dei plot per altrettanti romanzi però non so che farci quando ho un’idea devo vederla sviluppata il prima possibile. In fondo per trasformarli in qualcosa di diverso c’è sempre tempo :). Venendo all’altra parte delle domanda, il noir non è stata una scelta, diciamo piuttosto una conseguenza e in effetti non tutti i racconti sono di genere noir (tenendo presente che per definizione il noir NON è un genere) mantenendo comunque un atmosfera che lo richiama. Perché? Vedere la risposta successiva.
3.Avevi detto che me lo spiegavi, quindi cos’è il noir?
Da un punto di vista strettamente letterario noir è solo in modo nel quale i francesi indicano la narrativa che in Italia è nota anche come giallo-sociale. La precisazione geografica è necessaria perché noir (quindi nero) e giallo sono i colori scelti per le copertine dagli editori (Gallimard e Mondadori) che introdussero per la prima volta nei  rispettivi paesi collane di genere che raccogliessero  romanzi o racconti a sfondo investigativo, misterioso, delittuoso e simili. Più precisamente però la Gallimard, e siamo nel 1945, scelse di dedicarsi alla traduzione della produzione poliziesca americana.
I romanzi provenienti da oltreoceano portavano avanti una linea narrativa totalmente nuova, già dagli anni venti con autori come Hammet, Chandler o Cornwell, definita come hardboiled da hard-boiled egg ovvero l’uovo sodo: un guscio duro ma fragile che racchiude un contenuto morbido; questo perché in quelle storie i protagonisti erano i classici duri dal cuore tenero, molto spesso falliti o reietti della società che si trovavano, non di rado a loro malgrado, a vestire i panni dell’investigatore risolvendo i casi utilizzando metodi violenti e/o più deprecabili di quelli messi in atto  dai colpevoli per perpetrare i loro reati. Tutto questo in evidente antitesi con il poliziesco classico, per intenderci  dove chi indaga è “l’eroe senza macchia” che attraverso la propria intelligenza e destrezza, e con una morale superiore a tutti i personaggi della storia,  incastra il colpevole che viene arrestato e punito nel classico “finale consolatorio” dove l’ordine costituito viene ripristinato. Tutto ciò non avviene nell’hardboiled dove spesso il colpevole viene scoperto ma non punito, o viene ucciso dall’investigatore che quindi viene portato sul medesimo piano morale del cattivo; insomma una narrazione molto più vicina alla vita reale che anche nelle trame trae ispirazione,
appunto, dalle tematiche sociali. Per questo il termine noir viene usato per fare distinzione tra quelle storie e il poliziesco classico (in Italia indicato appunto come giallo).
Facendo un parallelo forse un po’ ingeneroso, ma che rende bene l’idea si può dire che il noir nei confronti del giallo ha compiuto la stessa operazione che il verismo ha realizzato nei confronti della narrativa: modernizzare la narrazione attraverso l’introduzione di forti elementi di contrasto presi dalla vita reale.
In questo i racconti del libro sono noir, in fondo tutta la vita è noir perché difficilmente,  nel bene e nel male, le cose vanno esattamente come ci aspettiamo e nulla è mai completamente bianco o completamente nero.
4.Libro e fumetto preferiti?
Domanda difficile perché ho letto e continuo a leggere moltissimo di entrambi e dover fare delle scelte è complicato. Per quanto riguarda i libri direi che amo incondizionatamente tutta la produzione di Isaac Asimov ma se devo rispondere senza pensarci troppo il titolo che mi viene in mente è Q, il thriller storico del collettivo di scrittori italiani Luther Blisset, oggi più noto come Wu Ming. Per quanto riguarda il fumetto anche in questo caso ho una mia collana storica che seguo dalla tenera età di dieci anni: I Fantastici quattro. Al momento il fumetto che mi ha colpito maggiormente per la cura e la novità e Gantz un manga di Hiroya Oku che miscela alla perfezione fantascienza, horror e splatter. Già che ci siamo aggiungo anche Star Wars (la triologia), Alien e Die Hard per il cinema con Neon Genesis Evangelion per gli anime
5.Ebook, favorevole o contrario?
Decisamente favorevole. Intendiamoci, ritengo che il fascino e le emozioni che danno le pagine di un libro tradizionale siano assolutamente unici  è anche per questo che al momento non vedo i due prodotti in antitesi; spesso ci dimentichiamo come il CDROM continui a esistere nonostante gli MP3 e così come ci portiamo in tasca un lettore l’equivalente di uno scaffale di CD da ascoltare quando siamo fuori dal nostro salotto; è altrettanto pensabile che si possa portare in vacanza con noi tutti i libri che pensiamo di riuscire a leggere senza dedicare uno zaino pieno di carta a questa nostra passione. Ci sono ovviamente altri aspetti legati ai diritti e alla diffusione che entrano in gioco che vanno risolti, ma a parer mio questo è il futuro, forse non prossimo, ma il futuro.
6.Linguaggio di programmazione preferito? XD
Mi spiace ma non ho mai scritto una riga seria di codice in vita mia, forse qualcosa in BASIC agli albori della mia vita informatica. Mi occupo prevalentemente di sistemi e sicurezza.
7.Progetti futuri
Ho finito alcuni mesi  fa l’ultima stesura del mio primo romanzo (breve) un thriller dai risvolti horror ed è in attesa di responso per la pubblicazione, (2012?? Bah, chissà!). Nel frattempo sto scrivendo un altro romanzo (lungo) e proprio in questi giorni ho cominciato a lavorare alla trasposizione in fumetto di uno dei racconti tratto da Io sono Dorian Dum. Quale? Non si dice!
Parallelamente altre cose si stanno muovendo e vi aggiornerò al momento giusto 🙂
Ringrazio Fabio di tutto,soprattutto di questa fantastica intervista e gli auguro una grande fortuna, i suoi racconti sono veramente belli e li consiglio a tutti voi 🙂
p.s. un fumetto da uno dei racconti ç_ç  che notizia stupenda 🙂 non vedo l’ora…

2 pensieri su “Chi è Fabio Mundadori?”

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