L’ultima volta che ho visto Parigi + intervista

Ho finito di leggere da poco il romanzo”L’ultima volta che ho visto Parigi” gentilmente offerto da Leggereditore.

Romanzo d’esordio di Lynn Sheene, scrittrice da sempre vicina alla cultura francese. L’interesse per questa cultura, come in un romanzo, è nato con il ritrovamento di una spilla che ha portato la scrittrice a  studiare quell’epoca così piena di fascino, lasciandosi trasportare da una storia suggestiva e fitta di intrighi.

La storia: Claire donna giovane bella e ricca vive a 
New York con un uomo che non ama ma in una casa splendida,dal di fuori sembra che  la sua vita sia perfetta ma non è così: infatti, un giorno il passato di Claire bussa alla porta della sua lussuosa casa e le stravolge la vita. Non le rimane che fuggire e quale luogo è più adatto che la bellissima Parigi? Quello che la giovane donna non aveva calcolato era la guerra e la distruzione che i tedeschi avevano portato in città. Per sopravvivere trova lavoro nel fioraio più ricco della città ma i problemi non sono certo finiti:non ha un’identità ,non ha diritto alle tessere per il cibo, è sottoposta alla costante attenzione dei controlli dei soldati tedeschi, tutto questo la  porta a collaborare con la Resistenza,che gli offre documenti ma anche nuovi amici.Claire si dimostra coraggiosa e leale pronta a tutto per un nuovo amore e per la salvezza di vite innocenti.

Aspetti positivi: La bellissima copertina che fa subito affezionare al libro. La storia:scritta molto bene e scorrevole, appassiona fino alle ultime pagine. I personaggi: ben caratterizzati e simpatici.
Aspetti negativi: Inizialmente il romanzo fa fatica ad ingranare, 
Claire è tutta preoccupata di perdere la sua bella vita e i suoi gioielli e risulta abbastanza noiosa e a volte fastidiosa.

Volete saperne di più su questo libro e sulla sua autrice? vi riporto una piccola intervista (ci ho preso gusto XD ).

Come ha condotto le sue ricerche per il romanzo?

La maggior parte delle mie ricerche sono state fatte online. Non posso immaginare come avrei fatto a fare un tipo di ricerche così vaste e approfondite senza internet. Ci sono tantissime persone che hanno condiviso le loro storie con dovizia di particolari online. Ho anche letto tantissime descrizioni giornalistiche del periodo, molti memoriali e anche articoli di giornale dell’epoca. La mio luogo di ricerca preferito, naturalmente, è Parigi. Sono appena tornata da un viaggio di un mese a Parigi, all’inizio di quest’anno, durante il quale ho fatto ricerche per il mio secondo libro. La città è sempre magica e io ho camminato dove hanno camminato i miei personaggi, visitato i luoghi dove si sono incontrati, dove hanno vissuto, mangiato e persino dove sono morti. E naturalmente ho passato ore in luoghi come la Bibliothèque historique de la ville de Paris a studiare archivi, foto e cartine. Ho amato ogni secondo di quel viaggio!

I personaggi de L’ULTIMA VOLTA CHE HO VISTO PARIGI sono basati su persone veramente esistite o sono frutto di fantasia?

I personaggi sono stati ispirati da persone reali ma sono solo frutto della mia fantasia . Ad esempio ho preso spunto per la mia protagonista, Claire, dalle donne che ho scoperto in un libro su famose collezioni di gioielli; donne nate povere ma che usarono la loro bellezza e la loro forza di carattere per farsi strada nelle vita fino ad ottenere gioielli che rivaleggiavano con quelli delle più famose case reali d’Europa. E’ stato quel genere di ‘fame’ e di abilità ad intrigarmi particolarmente.

Cosa vorrebbe che rimanesse nei lettori di questa storia?

Uno degli aspetti più appassionanti di questa storia per me è che la gente di Parigi che resistette ai Nazisti, e che in molti casi fu arrestata, torturata e uccisa, erano persone come noi. Non erano soldati. Non erano addestrati. Erano uomini e donne normali, come quelli che potrebbero passare un pomeriggio in una libreria. Questo mi fa pensare a cosa farei io al posto loro. Mi comporterei eroicamente anche sapendo che potrei pagarne le conseguenze o potrebbe pagarle la mia famiglia?

La sua carriera di consulente ambientale e di scrittrice scientifica l’hanno preparata in qualche modo al il genere di romanzi che sarebbe arrivata a scrivere?

Penso che la consulenza e la scrittura scientifica m’abbiano aiutata a scrivere i miei libri principalmente in due modi. Primo, sapevo come fare delle ricerche. Capivo che livello di conoscenza che mi occorreva avere di un argomento prima di poterne scrivere ed ero abituata a setacciare diari, fonti in rete e biblioteche per cercare le informazioni che mi servivano. In secondo luogo, quasi tutto ciò che ho scritto di scientifico era per qualcun altro: un cliente, un’università,ecc. Perciò ho imparato a scrivere al meglio delle mie possibilità, fare le mie revisioni e consegnarlo.

A cosa sta lavorando in questo momento?

Sto lavorando al mio secondo libro.Un romanzo ambientato nello stesso mondo de L’ULTIMA VOLTA CHE HO VISTO PARIGI : la Francia occupata dai Nazisti. Una giovane ballerina classica è inviata come spia dai servizi segreti britannici a Parigi come ballerina di cabaret e nel frattempo fa ricerche sulla sua famiglia. Quando un ufficiale Nazista che le fa la corte si vanta con lei di una scoperta in campo navale che potrebbe far vincere la guerra sull’Atlantico ai Tedeschi, lei è costretta a lavorare con un conte francese mercenario mettendo a rischio la sua vita e quelle di tantissimi marinai a causa di un uomo a cui non può permettersi di credere.

Non siete ancora contenti? potete leggere un’altra recensione su SoloLibri.net

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