Recensione: Shelter di Harlan Coben

Mickey Bolitar è un quindicenne non proprio fortunato: suo padre è morto in un incidente stradale mentre lo accompagnava ad un allenamento di basket, sua madre, dopo la tragedia, è diventata tossicodipendente.
Il ragazzo vive a casa dello zio Myron e la sua vita stava riprendo un filo di normalità, fino a quando Ashley, la ragazza con cui Mickey aveva iniziato ad uscire, scompare misteriosamente.
Il protagonista inizierà ad indagare sulla sua scomparsa e quello che si ritroverà davanti è un mistero ancora maggiore, che coinvolge anche il passato dei suoi genitori. 
Come ogni storia che si rispetti, al personaggio principale sono accostate due spalle: Ema, dark e misteriosa e Spoon, il classico sfigato che però risulta molto simpatico.

Entrambi risultano personaggi molto piacevoli e sono curiosa di sapere di più sul personaggi di Ema, che si intuisce avere qualche segreto.
La narrazione in prima persona è sviluppata bene e presto ci si affeziona a Mickey.
La storia inizia un po lentamente però nella parte centrale-finale prende più ritmo, la trama più generale, che continuerà nei prossimi libri, è interessante, mentre quella riguardante la scomparsa di Ashley è un po troppo semplice.
Qual’è la vostra opinione? Avete letto altro di questo autore?

2 pensieri su “Recensione: Shelter di Harlan Coben”

  1. Avevo letto la tua recensione, si fa parte di quei libri che non puoi assolutamente considerare brutti, che si leggono piacevolmente ma a cui manca la scintilla che li farebbe essere belli/bellissimi.

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