Recensione: Taken di Erin Bowman

Che cosa avete letto in questi giorni? Io ho finito Taken di Erin Bowman, che ora vi recensisco, e ho in lettura la vendetta del numero nove.

Il libro, è un dispotico, e si apre con una scena che ricorda tanto Hunger Games, il protagonista con un arco nel bosco, a parte questo, Taken ha un idea di partenza originale: A Claysoot, una piccola comunità isolata dal mondo, non ci sono uomini adulti o vecchi, infatti tutti i ragazzi, maschi, all’età di 18 anni scompaiono misteriosamente.

Il protagonista, Gray, è un ragazzo curioso che più volte si è posto domande su quello che succede a quelli che scompaiono e sulla possibilità di evitarlo. Ora, che tocca a suo fratello compiere il fatidico compleanno le risposte si fanno più urgenti e il ragazzo deve assolutamente ottenere qualche risposta.
Una lettera della madre, morta, lo metterà sulla giusta strada…
Mi è piaciuta la scelta di usare un protagonista maschile, invece della solita ragazza, infatti Gray non si fa molti  problemi “mentali” ma è un tipo che segue molto l’istinto e agisce. Lo stile di scrittura semplice e immediato , si adatta bene al suo carattere.
Risulta simpatico e a volte tenero.

Per la parte femminile, abbiamo Emma, che non spicca e rimane poco delineata, e Bree, una ragazza determinata e forte, che riporta un po di pepe nella storia.

Il libro è scorrevole, si legge piacevolmente ma risulta molto “impostato”, per la maggior parte delle pagine, succede quello che ti aspetti. I segreti che si vengono a scoprire sono interessanti e si incastrano bene l’uno con l’altro, ma non sono tanti, e tra uno e l’altro la storia risulta prevedibile.
Ci voleva più azione.

Il finale è un po’ forzato e rimane molto aperto, per il prossimo libro.

Non è stata una brutta lettura, ma neanche niente di esaltante, una storia con molte potenzialità poco sviluppate, se mi capiterà leggerò il seguito ma non sento il bisogno di SAPERE come continua, come mi succede con tanti altri libri.
Che ne pensate?

2 pensieri su “Recensione: Taken di Erin Bowman”

  1. Poi passo a vedere che ne pensi. E' stato un peccato, sviluppato meglio sarebbe stato un bel libro, ma purtroppo a quelle pecche, che lo fanno scendere di livello…E' facilmente dimenticabile 🙁

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