Recensione: Come un fiore ribelle di Jamie Ford

Buongiorno lettori, come è iniziata la settimana? siete stati a Lucca nel we? Io no, e mi sono consolata leggendo tantissimo^^

Passiamo al post di oggi: la recensione di: Come un fiore ribelle di Jamie Ford, autore del bellissimo: Il profumo proibito dello zenzero.



La storia tratta di un bambino cinese Will, che vive in un orfanotrofio di Seattle. Durante la visita annuale della città, il ragazzo riconosce la voce della madre in un film, da quel momento non farà altro che pensare a lei e a come ritrovarla.
Ad aggiungersi alla trama principale, ci viene raccontato anche il passato di Willow, la donna che il bambino crede sia sua mamma, e delle prove che ha dovuto affrontare e di come sia diventata una grande attrice, nonostante sia stata una donna cinese e sola.
Il libro è scorrevole e ben scritto, l’ambientazione è stata costruita molto bene, mi piace molto quando vengono trattate le tradizioni della cultura cinese e anche quando si parla del passaggio da teatri ai cinema.

Ci sono punti molto toccanti e altri che però mi hanno lasciata, un po troppo, indifferente.
Si parla di amicizia, la parte riguardante Charlotte è molto triste ma fa apprezzare molto le cose che si hanno, di amore ma anche del profondo odio e disprezzo verso il popolo cinese, e di una cultura affascinate e diversa.
I personaggi sono caratterizzati bene e il finale, anche se può sembrare scontato, è carino e chiude la storia con una dose di speranza.

Mi è piaciuto, anche se, non tanto quanto il primo, di questo autore. 

Che ne pensate? lo volete leggere? avete sentito parlare di questo autore? Vi piacciono i libri con un background storico molto definito?

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