Recensione: Legend di Marie Lu

Ve lo avevo presentato qualche giorno fa e, ora che l’ho finito,ve lo posso recensire. 

Sto parlando di Legend di Marie Lu.

Il primo libro di una serie dispotica, che sicuramente piacerà agli amanti del genere.

La storia è abbastanza “classica”, ma riesce comunque ad attirare il lettore.
Nell’America descritta, dall’autrice, la Repubblica e le Colonie, sono in lotta tra loro. La Repubblica da l’impressione di rappresentare l’ordine e la sicurezza mentre le Colonie il caos e disordine, ma come sempre le cose non sono come sembrano, e sotto le apparenze c’è molto di più. Tra questo di più, c’è uno strano morbo che colpisce gli abitanti dei quartieri più poveri.
I protagonisti sono due e si alternano per raccontare la storia, un capitolo per uno.
Il primo è Day, un ragazzo affascinante e carismatico, ma non solo, è anche il criminale più ricercato dalla Repubblica. E’ un personaggio a cui, subito, si ci affeziona. L’ho apprezzato, sapete quanto adoro quando la storia è raccontata da un ragazzo 😉 Azione e dolcezza si alternano molto bene in questo personaggio.
E poi abbiamo June una ragazza incredibilmente intelligente, del tutto fedele alla Repubblica e ad i suoi ideali, sempre pronta a mettersi alla prova.
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I destini dei due si incontreranno in una situazione molto particolare…
Come vi dicevo, i protagonisti sono fatti molto bene, con varie sfaccettature, e la loro caratterizzazione è uno dei punti forti del libro.
Anche Thomas, mi ha incuriosito e spero di rincontrarlo, per comprendere meglio il suo modo di pensare e per vedere (se c’è) che cosa c’è dietro al soldato.
La storia è scorrevole e vi è molta azione, e come ogni buon dispotico, mette molte volte in discussione le certezze dei personaggi e del lettore, però, purtroppo, ci anche sono alcuni eventi che risultano non  molto originali e un po troppo prevedibili. La storia ha delle sotto trame interessanti, che spero vengano maggiormente approfondite nei seguiti, infatti sono stati presentati due personaggi e poi non si sono più visti e mi piacerebbe sapere di più sulle Colonie e anche qualcos’altro sul morbo.
La love story, non ha un ruolo centrale, ma ci fa vivere momenti molto dolci.

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Ho iniziato, subito, Prodigy, sono molto curiosa…
Ve lo consiglio 😉 
Aspetto i vostri pareri e intanto vi lascio un po di citazioni.
“Non ti ho mai chiesto del tuo soprannome. Perché Day?”
“Ogni giorno significa ventiquattro ore. Ogni giorno è tutto di nuovo possibile. Si vive alla giornata, si muore in un momento, ogni cosa va presa un giorno alla volta.”

 

“Io non credo soltanto di essere intelligente. Sono l’unica persona in tutta la Repubblica ad aver superato la Prova con il punteggio perfetto di 1500. Sono stata assegnata qui, all’università migliore del paese, all’età di dodici anni, quattro prima del previsto. Poi ho saltato il secondo anno e alla Drake ho ottenuto per tre anni solo voti impeccabili. Io sono intelligente. Ho quelli che la Repubblica definisce geni buoni e, come dicono sempre i miei professori, migliori i geni, migliori i soldati, migliori le possibilità di vittoria contro le Colonie. Perciò, se ho la sensazione che le esercitazioni pomeridiane non m’insegnino abbastanza su come arrampicarmi sui muri completamente equipaggiata, allora, non è colpa mia se sono stata costretta a scalare la facciata di un edificio di diciannove piani con un fucile XM-621 a tracolla. Si è trattato solo di auto-perfezionamento, per il bene della mia nazione.”
“Adesso non posso fare a meno di guardare il suo viso.
Questo ragazzo deve avere a malapena superato la Prova.
Però non ha senso. Non si comporta come un ragazzino di strada disperato.
Ha così tante sfaccettature che mio chiedo se abbia sempre vissuto in questi settori poveri. Mi lancia un’occhiata.
Si accorge che che lo sto osservando e si ferma un secondo.
I suoi occhi sono attraversati da un’emozione segreta.
Un meraviglioso mistero.
Scommetto che ha domande simili su di me, 
su come faccio a cogliere così tanti dettagli della sua vita.
Magari si sta addirittura domandando cos’altro scoprirò di lui.
E’ cos’ì vicino alla mia faccia che sento il suo respiro sulla guancia.
Deglutisco. Lui si avvicina ancora.
Per un attimo penso che voglia baciarmi.
Invece torna ad occuparsi della ferita e le sue mani mi sfiorano la pancia. Mi accorgo che anche lui ha le guance arrossate.
E’ agitato quanto me”
 
p.s. Sono felicissima è un periodo che sto leggendo cose che mi appassionano e che sono al di sopra del solito: carino ma niente di che.

4 pensieri su “Recensione: Legend di Marie Lu”

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