Recensione: Lo strano caso dell’apprendista libraria di Deborah Meyler

Ok, sto scrivendo molto recensioni di libri brutti. Ma lo faccio per mettervi in guardia, fosse per me vi vorrei far conoscere solo libri belli. Ho letto anche qualcosa di carino ma ne riparliamo. Di solito i libri che parlano di se stessi, di librerie e di lettura mi attraggono sempre tantissimo, ma in questi mesi sto prendendo delle dure batoste. Il titolo di questa volta è: Lo strano caso dell’apprendista libraia di Deborah Meyler, titolo, che come sempre non centra niente con la vera trama. 
La protagonista è Esme, una ragazza di 23 anni che studia storia dell’arte. Frequenta Mitchell, un altro uomo idiota che si crede tutto lui, dalle strane voglie sessuali, a cui lei è completamente sottomessa. Un giorno lei scopre di essere incinta, e senza neanche saperlo lui la lascia, indovinate perché? non la trova abbastanza eccitante -_- 
La profondità di questo personaggio viene superata anche da quella di un pacchetto di patatine. Quello che però mi lascia delusa e disgustata è lei che, come sempre, si fa trattare malissimo, lui la usa solo per divertirsi e lei si sente in colpa se si rifiuta di soddisfare qualche particolare fantasia di lui, ed è sempre prontissima a perdonarlo. Ora è da sola, anche se continua ad amarlo, e per potersi mantenere inizia a lavorare a: La civetta, una piccola libreria dell’usato. 
Non che i libri gli piacciano così tanto la si vede gioire solo per qualche catalogo d’arte per il resto non ne conosce molti. Frequentata da tipi particolari e in cui lavorano un sacco di persone. Mi sono fatta due conti e con quello che li paga e con il poco guadagno avrebbe dovuto già chiudere da secoli (ma questi sono dettagli). 
I lavoratori sono stereotipati: c’è George, il proprietario hippy/vegano, che acquisisce la parte del padre buono e che si preoccupa per lei, c’è Luke, che dovrebbe essere il ragazzo perbene e dolce, l’opposto di Mitchell, ma che fino alla fine rimane poco sviluppato. La trama post bambino, mi ha ricordato molto il linguaggio segreto dei fiori, con la depressione e il fatto di non sopportarlo e poi il magico e positivo cambiamento. Brutto ( e scontato) anche il finale. Si salvano solo qualche scena in libreria e qualcuna in giro per NY. 

Ho fatto fatica a finirlo, quindi ve lo sconsiglio.

Che ne dite? 
Sto leggendo Molto forte, incredibilmente vicino. Voi?

16 pensieri su “Recensione: Lo strano caso dell’apprendista libraria di Deborah Meyler”

  1. Ce l'ho in libreria e sarà una dele mie prossime letture. Ho paura di iniziarlo perchè mi scoccia recensire negativamente dei libri, però ultimamente sono stata abbastanza fortunata con le mie letture. Mi irrita molto se il titolo èstato messo a caso u.u

    1. Si il titolo da quest'aura di mistero, che poi però non ritroviamo nella storia.
      Si è più difficile recensire un libro brutto 🙁
      Ti auguro di continuare con questo periodo fortunato^^

  2. Ciao concordo pienamente con la tua recensione. Ho finito ieri di leggerlo e fino alla fine speravo ci fosse il colpo di scena o qualcosa che rendesse il finale memorabile ma è stat una vera delusione. Il titolo non c'entra nulla e di libri se ne parla pochissimo. Che peccato quando leggi un libro che poi non ti lascia nulla se non l'amaro in bocca.

    1. Verissimo, anche io fino alla fine dicevo: "ora succede qualcosa, il titolo è lo strano caso, deve succedere qualcosa di misterioso" invece nulla, zero…
      delusione totale!

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