Recensione: Una moglie a Parigi di Paula McLain

Una moglie a Parigi di Paula McLain ci racconta la storia di uno dei maggiori scrittori del XX secolo: Ernest Hemingway.
La voce narrante è quella della sua, dolcissima, prima moglie: Hadley Richardson.
La storia è ambientata per la maggior parte a Parigi, ma tocca anche molte altre bellissime città e Hemingway non è la sola grande personalità che troveremo descritta, infatti incontreremo Gertrude Stein, Sherwood Anderson, Ezra Pound, Scott Fitzgerarld solo per citarne alcune.
Hadley è una donna molto innamorata, questo sentimento traspare moltissimo anche verso la fine quando le cose non vanno più bene, sempre pronta a sostenere il marito anche quando non è d’accordo con le sue scelte.
Si occupa della casa, degli amici e di tutto il resto in modo da lasciare allo scrittore solo la scrittura.
Hemingway alternerà periodi di successo ad altri in cui le sue opere non vengono apprezzate e questo causerà molti alti e bassi anche nella sua storia d’amore, e nella sua vita.
E’ un personaggio molto complesso, un secondo felice quello dopo depresso, che vuole dare sempre il massimo. 
Molto interessanti gli episodi alle corride e gli spunti da cui prendeva ispirazione.
Il libro è scritto molto bene  e riesce a coinvolgere il lettore e farlo appassionare alla storia, tanto da riuscire a fargli provare tantissime sensazioni: gioia e divertimento nella parte centrale fatta di feste e nel dolce periodo dell’innamoramento, rabbia per alcuni comportamenti dello scrittore e una certa nostalgia mista a tristezza nella parte finale.
Sono contenta di averlo letto 😉 ogni tanto mi viene proprio voglia di cambiare completamente genere…
Voi cosa state leggendo?

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