Spin the Dawn: recensione

cover libro Spin the Dawn italiano
Spin the Dawn è il primo libro di una duologia fantasy scritta da Elizabeth Lim. Questa è la mia recensione.

Questo libro è un po’ un retelling di Mulan, un po’ Aladdin, un mix tra  Hunger Games e Project Runway, con un tocco di magia delle fiabe e dell’oscurità di demoni e fantasmi.

Ma entriamo un po’ più nei dettagli della trama…

Maia Tamarin, lavora come sarta nel negozio del padre, il suo sogno è diventare la migliore del regno, ma essendo donna dovrà rassegnarsi a sposare un buon partito. Le cose cambiano quando l’Imperatore convoca il padre della ragazza a palazzo per  dargli l’opportunità di diventare sarto imperiale. Lui non può andare perché malato ma non si dice di no all’Imperatore e quindi Maia finge di essere un ragazzo e  si reca al Palazzo d’Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina. C’è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all’incarico e le sfide che la attendono sono veramente impossibili cucire tre abiti: uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle.

Ed ora posso dirvi cosa ne penso.

Il romanzo mi è piaciuto, è scorrevole  e avvincente, il fatto che lei sia una sarta e che questo ha un gran peso nella storia, lo rende originale. Le varie quest che la ragazza dovrà affrontare si collegano bene le une alle altre, alcune sono più avventurose altre hanno il gusto di una fiaba e risultano più semplici, ma questa combinazione di tanti elementi diversi funziona bene.

Ho apprezzato protagonisti, Maia e  Edan, il  misterioso stregone di corte, sono ben caratterizzati ed è facile entrarci in sintonia. Tra i personaggi secondari c’è Lady Sarnai, la futura moglie dell’imperatore, l’ho trovata veramente odiosa ma nonostante questo sono riuscita ad apprezzarne le motivazioni che la spingono ad agire , il suo ruolo nel secondo libro è molto più importante.

Il sistema magico non è complesso, ma è adatto alla storia.
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Dopo un po’ sentire queste tre frasi:  … la risata del sole, … le lacrime della luna, … il sangue delle stelle ripetute all’infinito, diventa un po’ snervante ma capisco che era difficile trovare un altro modo per esprimere quel concetto.

La parte romance è molto carina, nonostante inizialmente si sviluppi molto in fretta (con un classico enemies to lovers) poi diventa più dolce e, durante un lungo viaggio,  abbiamo modo di affezionarci e shippare i due, che acquisiscono una buona chimica.

Una scelta nel finale risulta un po’ banale ma comunque  mette voglia di leggere il seguito, che, giubilo,  è già stato pubblicato (nonostante l’ottima trama ho trovato leggermente meno bello, forse ).

Lo avete letto? Vi è piaciuto? Che ne pensate del seguito?

4 pensieri su “Spin the Dawn: recensione”

  1. Ho sentito pareri molto discordati su questa uscita: c’è chi l’ha amato e chi obbiettivamente non l’ha trovato un granché. Dalla trama sembra anche con buone premesse ma non so perché non mi ispira più di tanto :/

    1. Capita di non essere attratta da un libro anche se sembra che lo stiano leggendo tutti, io l’ho iniziato perché me lo hanno mandato e devo dire che è stata una lettura carina, ma non mi ritrovo con quelli che lo definiscono un capolavoro del fantasy. Si legge molto bene, personaggi e ambientazione sono fatti bene, ma sicuramente non sarà un libro che rileggerò o che avrà un impatto sulla mia vita da lettrice. Nonostante questo è stato piacevole leggerlo, e credo possa essere apprezzato molto da un pubblico young adult.

  2. Il seguito? Sarò ripetitiva, ma perché tutte queste storie devono avere più di un volume? Nonostante quanto scritto in apertura, leggendo il tuo post, mi ero fatta l’idea che il romanzo potesse essere tranquillamente autoconclulsivo.

    1. Si, è diviso in due. Alla fine del primo succede una cosa che apre tutta una nuova parte di storia. Non so se mettere tutto in uno avrebbe funzionato.
      In molti casi anche io preferisco gli autoconclusivi.
      Almeno però li hanno fatti uscire insieme, ormai non ho più la pazienza secoli tra un volume e l’altro :/
      Buone letture!

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