La storia riprende, senza grandi salti temporali, da dove il primo libro si era concluso.
Day e June sono in fuga dalla Repubblica, sono feriti, fisicamente ed interiormente, e molto stanchi. L’unica possibilità che gli viene in mente è quella di rivolgersi ai Patrioti, che accettano di aiutarli ma ad un grande prezzo, e non parliamo di soldi.
Hanno un piano preciso, in cui i due ragazzi hanno un ruolo fondamentale, atto a far ribellare la popolazione.
Non scendo più nei dettagli, perché è un vero piacere scoprirli leggendoli, e non spoilerandosi con la quarta di copertina.
Il ritmo è veloce e il libro scorrevole. C’è tanta azione, e la parte romance si fa sentire un bel po’ di più che in Legend.
I capitoli si alternano, uno per protagonista, e sono della lunghezza perfetta, non troppo brevi ne troppo lunghi ed entrambi i POV sono interessanti, non ti viene mai voglia di saltarne uno per leggere quello dell’altro.
Come nel precedente,i protagonisti sono fatti molto bene, e in molti aspetti si evolveranno anche. June con le sue osservazioni e precisazioni tecniche mi mette sempre di buon umore. Day è grandioso!!!
Anche Tess è carina, e fa dei ragionamenti molto giusti. In effetti, Day passa sopra a troppe cose.
La scrittrice mi ha accontentato: ha fatto conoscere meglio Thomas, ha scritto più approfonditamente della Repubblica, delle Colonie e della figura dell’Elector, di cui vorrei sapere ancora molto.
Però, ha accantonato, la faccenda del morbo, visto che nel primo era tanto importante, avrei preferito che ci si dedicasse ulteriormente.